Notevole successo di partecipanti si é avuto questa mattina al convegno dal titolo "EOLICO DA OCCASIONE A PROBLEMA" tenutosi presso il Museo Della Religiosità Popolare di Lacedonia promosso su lodevole iniziativa del Laboratorio della Sinistra in Movimento, dove sono intervenuti:
Durante il convegno sono emerse le forti contraddizioni del business eolico, le gravi responsabilità degli amministratori locali e degli Uffici Tecnici comunali che con la propria preoccupante inerzia, negli ultimi anni hanno consentito lo scempio del nostro Territorio.
La mancata elaborazione del Piano Energetico Ambientale Comunale, la scarsissima trasparenza nelle comunicazioni tra Amministrazioni comunali e cittadini sul numero delle società eoliche operanti sul territorio, sulle procedure espropriative perpretate dalle stesse, la difficoltosa pratica a reperire informazioni sui progetti depositati presso gli Uffici, la mancanza di convocazioni delle Commissioni Edilizie Integrate atte ad esprimere parere ambientale sulla progettazione eolica e cosa ancor più grave la non partecipazione in sede Regionale alle Conferenze dei Servizi, luogo deputato a far valere le ragioni delle Comunità che si rappresentano, costituiscono una gravissima inadempienza da parte degli Amministratori di maggioranza e di minoranza.
E' chiaro che il notevole numero di aerogeneratori già presenti e quelli autorizzati ed in fase di autorizzazione, in aggiunta alla imminente realizzazione degli elettrodotti da 380 e 150 KV ad alta tensione autorizzati dalla Regione Campania, destano preoccupazioni nella Comunità, troppo spesso lasciata sola proprio da chi a livello locale avrebbe dovuto tutelarla.
Accorato è stato l'appello del Prof. Rocco Pignatiello e dell'On. Giancarlo Giordano a continuare questi incontri divulgativi al fine di sensibilizzare l'opinione pubblica su un problema al quale forse, a questo punto, è utile che si interessi l'Autorità Giudiziaria, visto il crescente interesse della criminalità organizzata al vorticoso flusso di denaro mosso dall'eolico in Campania, per non incorrere nel rischio di arrivare per l'ennesima volta con 20 anni di ritardo.