E' una tradizione sospesa nello spazio e nel tempo. E' un rito pagano e cristiano nel contempo.
E' superstizione e fede, leggenda e folclore. L'angelo del bene che vola nel giorno del lunedì in albis sulle teste della folla assiepata davanti al sagrato della chiesa rurale del Carmine, in località Carpignano di San Mango sul Calore, per scacciare il male e benedire i devoti, è un evento antichissimo rivisitato in chiave moderna dagli organizzatori. Un ragazzetto alato e imbracato a una fune spessa viene scelto ogni anno dal comitato di Carpignano per impersonare la figura celeste che recita l'angelus alla Vergine Maria nel giorno che segue la resurrezione di Cristo dagli inferi alla gloria divina. La scenografia naturale e agreste esalta il fascino e l'arcano di una rappresentazione sacra e profana al tempo stesso. La tradizione pasquale sammanghese affonda le sue radici nella storia remota, e suscita ogni volta un'emozione sempre nuova. L'angelo scivola a un'altezza che dà le vertigini, e parimenti scivolano le esclamazioni dei fedeli con il naso all'insù per assistere a quello spettacolo speciale. Gli sguardi incantati, e il fiato mozzato, alla vista di quella creatura angelica che scorre appesa a mezz'aria recitando come un mantra lodi evangeliche millenarie.
Equilibrista e protagonista di un'avventura come in un 'movie' da saga paesana che tiene tutti incollati dinanzi a una scena reale che non ha repliche.
Il volo dell'angelo nel giorno di pasquetta è un'attrazione irresistibile, e assai sentita nel borgo raso al suolo dal sisma dell'80: molti rinunciano alla scampagnata fuori porta per assistere alla tradizione che risale alla notte dei tempi. E' la forza della natura e l'istinto di sopravvivenza a mantenere vive le tradizioni ancestrali, e soprattutto lo spirito organizzativo degli abitanti legati a un passato che qui non passa mai. Un'usanza cristiana con molta probabilità di epoca medievale, così dicono i più anziani di San Mango sul Calore, tramandata poi di generazione in generazione come la cavalcata nel giorno di sant'Anna. Un rito per attirare il bene sulla comunità e tenere lontano il male e chi lo fa. Lo spettacolo in effetti è una commistione tra spiritualità cristiana e magia bianca.
La sacralità della rappresentazione è inopinabile come la processione di devoti, curiosi e turisti che non rinunciano alla visione dell'angelo bambino che va benedicendo da un capo all'altro di una fune in bilico tra la terra e il cielo, tra il passato e il futuro.
La semplicità organizzativa e l'esplosione naturale del luogo creano un'atmosfera gradevole come la festa popolare che continua dopo il volo. Storia e memoria fanno di un evento genuino un appuntamento pregno di attenzione e carica emotiva. Per i sammanghesi è l'anima di una comunità che non muore e vola nei secoli. E quest'angolo d'Irpinia è luogo magico e misterioso, è terra di suggestioni e forti tradizioni. “Come la cavalcata il volo dell'angelo- spiega il prof Fiorenzo Iannino- connota la nostra comunità. E' l'identità di San Mango che resiste nel tempo.
Di preciso non si sa quando è iniziato questo rito, non ci sono documenti storici a riguardo. L'origine resta un mistero come lo è quello pasquale. E la Pasqua in Irpinia è ricca di eventi, dalla passione di Cristo ai voli angelici. Conservare queste tradizioni è preservare un patrimonio immateriale che appartiene all'umanità”. La spontaneità della gente del posto è contagiosa come l'ospitalità da queste parti sacra e rispettata. Un motivo in più per quanti arrivano da fuori per visitare un luogo remoto come le sue tradizioni popolari e religiose. Per chi non risiede più a San Mango è anche l'occasione per ritornare e rivivere gli anni della fanciullezza.
L'evento è rinomato nella sua estrema semplicità. Non ci sono effetti speciali che tengano davanti a uno spettacolo naturale e originale come quello offerto da un adolescente che vola a scatti appeso a un filo e abbigliato come un angelo benefico, l'angelo che annuncia agli uomini sconvolti dalla morte prima e dalla resurrezione dopo quel mistero divino. Lo spettacolo è il remake dello stupore umano e di un tempo declinato all'infinito. Una rievocazione che si ripete anno dopo anno, e non perde di fascino e suggestione. Una kermesse che piace più della gita pasquale del lunedì in albis perché a San Mango sul Calore si esce solo per assistere al volo dell'angelo.