La Cidec (Confederazione Italiana Degli Esercenti e Commercianti) di Avellino, diffida l’Alto Calore alla ulteriore sospensione del servizio di erogazione dell’acqua potabile che si è registrato nel comune di Ariano Irpino.
“Sono, infatti, 5 giorni (29 novembre al 4 dicembre) – si legge in una nota del presidente Nicola Grasso – che gran parte dei cittadini e commercianti di Ariano Irpino si ritrovano i rubinetti a secco nelle ore serali senza poter svolgere le normali operazioni al corretto svolgimento delle proprie mansioni. La mancata erogazione del servizio ha interessato una vasta area del territorio comunale causando dei forti disagi alla popolazione residente ed alle attività imprenditoriali del Centro Commerciale Naturale di VIACARDITO, ubicato sulla strada statale 90 che è rimasto interessato con le oltre 200 attività commerciali presenti quali Bar e Ristoranti oltre Studi medici e dentistici, senza poter svolgere il normale espletamento dei servizi ai Clienti. Il disagio è stato ulteriormente rimarcato dal fatto che il Consorzio Alto Calore non ha effettuato la comunicazione della sospensione del servizio tempestivamente oppure lo ha fatto in modo vago con orari approssimativi.
Il reclamo sarà presentato dalla CIDEC per iscritto, a mezzo pec entro la giornata di mercoledì 6 dicembre 2017. Nella predisposizione del reclamo, sui continui distacchi alle attività commerciali si è avvalso dell’assistenza degli ufficio per le relazioni con il pubblico chiedendo i tempi previsti per l’espletamento della pratica con la massima celerità, e comunque non oltre trenta giorni dalla presentazione del reclamo, circa gli accertamenti compiuti, indicando altresì i termini entro i quali l’ALTO CALORE provvederà alla riparazioni delle perdite e ad eventuale ristoro del pregiudizio arrecato. Trascorsi quindici giorni, l’ufficio informa comunque l’utente circa lo stato di avanzamento dell’indagine. Dal reclamo ricevuto il soggetto erogatore tiene conto nell’adozione dei piani di miglioramento progressivo degli standard, di cui al paragrafo 1, comma 7, della Carta dei servizi pubblici.