Inter, lo scudetto è solo l’inizio

di , Martedì, 04 Maggio 2021

Chi vince festeggia, chi perde spiega. In questo momento il giubilo è tutto nerazzurro. L’Inter è campione d’Italia per la (tormentata più che mai) stagione calcistica di Serie A 2020/2021. Un trionfo atteso 11 anni, cioè dall’indimenticabile annata dello storico Triplete firmato Mourinho. I tifosi interisti attendevano di alzare un trofeo dal maggio 2011, Coppa Italia vinta con Leonardo in panchina. Per tornare sul tetto d’Italia ci sono voluti i soldi di Suning, l’abilità di Beppe Marotta e la tenacia di Antonio Conte. Il popolo dell’Inter ha eletto 2 protagonisti su tutti per quanti riguarda i calciatori: Romelu Lukaku e Niccolò Barella. Il gigante belga e il folletto sardo sono il simbolo di una squadra costruita a immagine e somiglianza del suo allenatore. Ma è anche lo scudetto di Samir Handanovic e Marcelo Brozovic, anime balcaniche che tante ne hanno visto nella loro lunga militanza interista. 82 punti conquistati in 34 giornate, 74 gol segnati e 29 subiti (miglior difesa del campionato) e solo 2 partite perse. Numeri che da soli spiegano il dominio dell’Inter in questa stagione. E’ vero i nerazzurri hanno dovuto inseguire a lungo i cugini del Milan, dopo il sorpasso non c’è stata storia.

Più che i rossoneri di Pioli gli antagonisti dell’Inter dovevano essere la Juventus e il Napoli. Ma se i bianconeri non sono riusciti ad esserlo nonostante i 27 gol di Cristiano Ronaldo e i partenopei, che probabilmente dispongono della rosa migliore della Serie A, allora si capisce ancora meglio il dominio della truppa di Conte. Chi perde spiega appunto.

L’Inter festeggia e ne ha ben donde. Dopo 9 anni cade la dittatura della Juventus e questo è una soddisfazione doppia per l’ex Conte. Ci sarà ancora più gusto per il tecnico interista andare a Torino alla penultima giornata con lo scudetto cucito sul petto. I tifosi nerazzurri ora sperano che Conte non faccia come Mourinho e Leonardo, ovvero vincere e andare via. Il tecnico salentino non ha dato la certezza assoluta della sua permanenza all’Inter anche nella prossima stagione. Conoscendo la sua inesauribile voglia di vincere vorrà delle garanzie , magari per tentare l’assalto all’Europa. L’unico neo di questa stagione nerazzurra è stata proprio l’eliminazione ai gironi di Champions League. L’unico errore commesso da Conte è stato quello, in quella fase, di puntare sul “pupillo” Vidal anziché su Eriksen. Il danese, insieme al figliol prodigo Perisic, è stato l’arma vincente da gennaio in poi. E pensare che l’ex Tottenham era in cima alla lista dei partenti. Conte si è ravveduto e non è un caso che il gol-scudetto a Crotone sia stato segnato proprio dal talentuoso centrocampista.

L’Inter ha tutto per aprire un ciclo vincente, certamente in Italia. I nerazzurri hanno un’ossatura giovane e con 2-3 ritocchi può essere protagonista anche in Europa. Anche il prossimo calciomercato sarà condizionato dalla pandemia, questo è poco e sicuro. Conte è un professore quando si tratta di vincere i campionati, ne ha già vinti con 3 maglie diverse (Juventus, Chelsea e Inter), manca un trofeo europeo per consacrarsi definitivamente come uno dei migliori allenatori del mondo. Fare bene in Champions League non è semplice, lo dimostrano le valanghe di milioni spesi dagli sceicchi di Manchester City e Paris Saint Germain (in questa stagione uno dei due resterà ancora a secco in Europa). L’Inter ha vinto, viva l’Inter.

Chissà quale sarebbe stato il commento dell’avvocato Prisco per una stagione per tanti versi unica. Da lassù starà sorridendo e godendo. Perché chi vince festeggia e chi perde spiega. Neanche il Covid ha potuto cambiare questo comandamento non scritto del gioco più bello del mondo.