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INTELLIGENZA ARTIFICIALE

L’intelligenza artificiale, pervasa anche nel mondo del diritto, ha soddisfatto l’esigenza sociale di
certezza, di celerità, di snellimento burocratico, sostituendo completamente l’uomo in determinati
procedimenti. Grazie all’automatismo c’è la possibilità di ridurre il margine di errore nella soluzione
delle questioni processuali, cercando di giungere alla realizzazione degli obiettivi eurounitari, ovvero
all’efficientamento dello svolgimento dei processi.
La trasparenza amministrativa è un principio fondamentale negli uffici per le relazioni con il pubblico
(URP). Negli ultimi decenni, l’evoluzione dell’ufficio per le Relazioni con il Pubblico ha rappresentato
una tappa cruciale nel contesto della modernizzazione e della trasformazione digitale delle istituzioni
pubbliche. Si può affermare che l’URP si è trasformato in un elemento chiave nell’adozione di soluzioni
innovative, culminando nella creazione di sportelli individuali.
Dunque, il ruolo ufficiale che l’URP svolge nel favorire una comunicazione efficace ed accessibile tra
l’Amministrazione pubblica ed i cittadini è proprio quello di fare da ponte tra l’Amministrazione ed il
pubblico.
Oltre alla creazione di questi strumenti, l’intelligenza artificiale (IA) diviene innovativa qualora si parla di
giustizia predittiva, la quale risulta essere più diffusa negli Stati Uniti, mentre in Europa ed in Italia è
ancora in fase di sperimentale. Un vero e proprio algoritmo che definisca la decisione giudiziale in luogo
del giudice umano, che se da un lato è rappresentazione di un diritto certo, chiaro, conoscibile, univoco
ed uniformemente interpretato ed applicato dai diversi uffici giudiziari, d’altra parte c’è il rischio che i
modelli predittivi contengano pregiudizi o discriminazioni, i quali in maniera automatica porterebbero a
decisioni ingiuste o sbagliate.
Dunque, la giustizia predittiva, la giurimetria e l’intelligenza artificiale offrono una serie di vantaggi per il
sistema giudiziario quali:
1. Miglioramento dell’efficienza;
2. Riduzione della discrezionalità;
3. Miglioramento dell’accuratezza delle previsioni;
4. Supporto alle decisioni giudiziarie;
5. Miglioramento dell’accessibilità alla giustizia;
6. Identificazione dei pregiudizi e delle discriminazioni
Nell’ambito del diritto amministrativo il Consiglio di Stato, dopo una prima interessante sentenza del
2019, che ha sottolineato gli indiscutibili vantaggi derivanti dall’automazione del processo decisionale
amministrativo mediante l’utilizzo di procedure gestite da un sistema informatico per mezzo di algoritmi,
in conformità ai canoni di efficienza ed economicità dell’azione amministrativa, ha ammesso il ricorso a
procedure robotizzate soltanto in una attività vincolata. Vi è stata, infatti, una progressiva apertura
giurisprudenziale all’uso degli algoritmi anche nell’attività discrezionale della Pubblica Amministrazione.
Le applicazioni di IA in funzione predittiva nel settore penale quali sono?
Se si provasse a sottoporre a ChatGPT (strumento emblematico dell’IA) un ipotetico caso giudiziario,
chiedendo il presumibile esito del processo cosa accadrebbe? La risposta è sorprendente in quanto si
evince una soluzione argomentata e logicamente ineccepibile. Viene quindi da chiedersi se, adottando un
ancor più sofisticato sistema di IA con un adeguato database di fonti normative e giurisprudenza, si
potrebbe prevedere, con sufficiente grado di attendibilità, l’esito di un processo. Ma quand’è che una
previsione può definirsi “ragionevole”?
L’idea di quantificare la fondatezza di un’ipotesi in termini matematici in un processo è quasi un’utopia,
data la diversità di ogni singolo caso di specie.
In ambito penale, come è noto, esiste il principio del necessario accertamento dei presupposti di
colpevolezza “al di là di ogni ragionevole dubbio”. L’applicazione della probabilità logico- scientifica,

nata in particolare nell’ambito della responsabilità medica, con l’intento di ancorare il nesso eziologico a
valutazioni il più possibile certe soprattutto nei casi di causalità omissiva, lega strettamente l’accertamento
del nesso di causa a coefficienti scientifici e statistici di probabilità, secondo una data legge scientifica di
copertura.
Ma, considerata l’eccezionale rapidità con la quale i sistemi di IA si sono evoluti e la probabile prossima
realizzazione di strumenti sempre più perfezionati e capaci di emulare il pensiero umano, non possiamo
non chiederci se arriverà il giorno in cui un algoritmo, seppure sotto il controllo umano, potrà
addirittura produrre la decisione in un processo penale.
A cura dell’Avv. Guerino Gazzella
Ariano Irpino, 05.08.2023