Era diventato il punto di riferimento, affidabile e costoso, di medici, avvocati e imprenditori della zona che a lui si rivolgevano per rifornirsi di cocaina di elevata purezza. Tra le quattro persone arrestate ad Ariano Irpino, in provincia di Avellino, dai Carabinieri della locale Compagnia, c'è anche un insospettabile impiegato comunale che dalla scrivania del suo ufficio in Piazza Plebiscito, tirava le fila di un florido traffico di droga, insieme al figlio di appena 20 anni, e ad altre due persone, arrestate contestualmente nel tardo pomeriggio, nel quartiere napoletano di Forcella, presso i quali si riforniva.
Le indagini, coordinate dalla Procura di Ariano Irpino, hanno messo in luce un rodato sistema che facendo affidamento sulla insospettabilità del protagonista, consentiva di incassare diverse migliaia di euro al mese: molto spesso, la droga veniva ritirata e pagata dai clienti direttamente nell'ufficio dell'impiegato. La droga veniva acquistata Napoli, presso il negozio di Forcella di un trentenne incensurato che a sua volta utilizzava come pusher un ragazzo di 20 anni con precedenti specifici.
I quattro sono stati trasferiti nel carcere di Ariano Irpino mentre continuano le perquisizioni nelle abitazioni degli indagati, con l'ausilio delle unità cinofile dei Carabinieri di Pontecagnano. Il sindaco di Ariano Irpino, Antonio Mainiero, per il momento non ha rilasciato dichiarazioni anche se, come prevede la legge, nelle prossime ore dovrebbe emettere un provvedimento cautelativo di sospensione dal servizio nei confronti dell'impiegato arrestato.