Il Vescovo di Ariano si schiera dalla parte degli arianesi con una lettera aperta.

di , Sabato, 23 Maggio 2020

È doveroso far chiarezza in merito alla ‘festa di carnevale’ del 21 febbraio scorso, organizzata per gli alunni dalla scuola paritaria delle suore di San Francesco Saverio, della quale si va tanto parlando. È stata un’iniziativa intrapresa prima ancora che venissero emanate le disposizioni restrittive''
Figli e Figlie Carissimi,

il tempo che stiamo attraversando è denso di significato, intriso di un’esperienza di dolore e di grazia. La ‘tempesta’ in questi mesi ha ‘smascherato’ la nostra vulnerabilità, ci ha lasciati ‘scoperti’, privi di sicurezze. Le famiglie, messe a dura prova, sono sostenute anche dalla preghiera e dalla carità operosa della nostra Chiesa: dai parroci, dalle religiose, dalla Caritas, dai volontari, dal personale sanitario e da uomini e donne di buona volontà. Sono giorni in cui mai è venuto meno l’ascolto, il conforto alle persone sole, giorni in cui si fa sentire l’incoraggiamento, il sostegno di una Chiesa che si è fatta prossima. Si è intervenuto anche nell’oggettive difficoltà delle strutture sanitarie, dove il personale è sottoposto ad una difficile prova.

La Diocesi ha anche provveduto a donare all’Ospedale S. Ottone Frangipane un ventilatore polmonare, 500 test rapidi per il personale ed ha ospitato, nelle sue strutture, diversi operatori sanitari. In questa condizione il Signore continua ad interpellarci: è mutato il senso delle relazioni, della socialità, con la crescita di sofferenze e di povertà, con una crisi del lavoro che ha prodotto tanti disoccupati in una civilissima comunità operosa e responsabile, in un territorio interno già duramente provato. Il Signore ci invita a risvegliare e attivare la solidarietà, la speranza per dare solidità, sostegno e significato a quel che accade in circostanze in cui tutto par naufragare.

È una chiamata alla comune responsabilità. Le istituzioni politiche e sociali sono tenute ad adoperarsi alfine che la città di Ariano possa beneficare di risorse indispensabili per la ‘ripresa’ come previsto dai provvedimenti governativi per la cosiddetta ‘zona rossa’. 

«Non è questo il tempo dell’indifferenza, tutto il mondo sta soffrendo e deve ritrovarsi unito …. Non è questo il tempo degli egoismi, perché la sfida che stiamo affrontando ci accomuna tutti e non fa differenza di persone… Non è questo il tempo delle divisioni: Cristo nostra pace illumini quanti hanno responsabilità nei conflitti» (Papa Francesco). Le parole del Papa ci interrogano per tracciare un cammino, senza egoismi e opportunismi di parte, avendo a cuore il bene comune della nostra gente d’Irpinia, per far uscire dal reale isolamento i nostri territori. Non è tempo per rimanere nel chiuso di ‘trincee’ e continuare a ‘cannoneggiarci’ reciprocamente.

La dignità della nostra gente esige riscatto e - come avrebbe detto Aldo Moro - «la mia richiesta non è di mettere in stato di accusa il nostro Paese, che amo nella sua intensa bellezza e nella sua straordinaria vitalità, ma di impegnarsi, tutti in modo che in un'armonia feconda sia scongiurata la decadenza e siano affrontate le sfide del nostro tempo».

Una sfida urgente da affrontare è quella educativa. Penso in modo particolare all’apporto notevole delle nostre religiose, come le suore di San Francesco Saverio che, con la loro qualificata scuola paritaria, sono un patrimonio e un valore aggiunto del sistema pedagogico per Ariano Irpino e per la Diocesi. Sostenere e incoraggiare le religiose è un dovere di tutti! In questi giorni ho raccolto numerose e positive testimonianze, sedimentate nei volti e nei cuori di persone che sono sentite accolte e formate dalle nostre religiose nelle loro benemerite istituzioni educative.

Le suore del Conservatorio di San Francesco Saverio si sono sempre responsabilmente distinte, hanno affrontato con coraggio una tempesta che ha mietuto numerose vittime nel nostro Paese. A noi il compito di mantenerne viva la loro memoria e la testimonianza, come quella di don Antonio Di Stasio e suor Emilia Scaperrotta, perché nessuna lacrima versata, nessun dolore, nessun lutto passa inosservato agli occhi di Dio.Grazie, carissime sorelle, per il dono della vostra vita, grazie per il prezioso servizio nella Chiesa e per la gente di Ariano.

Vi benedico paternamente, 

X Sergio Melillo

Vescovo di Ariano Irpino - Lacedonia