Mainiero su questione Giustizia: “Necessità di rivedere le politiche per le aree interne”. Alle prossime elezioni alcuni politici dovranno giustificare certe scelte in particolare in tema di Giustizia, intanto la lotta per evitare la soppressione del Tribunale va avanti senza alcuna resa.
Necessità di rivedere le politiche per le aree interne
Il Sindaco di Ariano Irpino, Antonio Mainiero, ospite del Forum di Irpinia Tv dedicato questa settimana al tema della “Giustizia Negata” spazia sull'argomento sottolineando l'opportunità di rivedere alcune politiche sulle aree interne e la necessità di riaffermare la presenza vera dello Stato inteso non solo come Stato centrale ma anche come emanazioni periferiche. Mainiero, intervistato dal giornalista Amedeo Picariello ha spiegato le motivazioni che spingono i sindaci ad essere in prima linea per difendere i tribunali minori: “E' un dovere per noi difendere la presenza di presidi di giustizia, di legalità, ma più in generale i presidi di civiltà sul territorio, c'è sempre stata la piena e totale condivisione da parte di tutti i sindaci della circoscrizione ed anche oltre la circoscrizione stessa; hanno partecipato ad ogni nostra manifestazione in difesa di un tribunale che vedono quale punto di riferimento.
Ariano è terra di confine tra la Puglia, il napoletano, il salernitano, il beneventano, è una zona particolarmente vulnerabile dal punto di vista territoriale e quindi rappresenta un punto importante sugli assi di congiunzione viaria. Riteniamo che la soppressione di questo tribunale possa creare preoccupazioni nella popolazione per le possibili infiltrazioni della malavita organizzata. Le nostre zone, la zona appenninica e sub appenninica oggi vedono una gravissima carenza a seguito della pubblicazione del decreto sul ridimensionamento dei tribunali cosiddetti minori. Alla luce del fatto che Ariano sia terra di cerniera è evidente l'importante ruolo da deterrente avuto dal tribunale rispetto alle infiltrazioni malavitose soprattutto nel post terremoto del 1980 quando c'è stato un flusso di denaro considerevole. Una valenza forte- ha proseguito Mainiero- sotto l'aspetto socio economico. Questo tribunale è essenziale per un territorio così vasto e così mal collegato dal punto di vista delle infrastrutture viarie. Serve a garanzia dei cittadini ma serve anche a garantire quei servizi minimi che sono collegati al tribunale stesso, pensiamo alla Vice questura, al comando della Guardia di Finanza, al comando dei Carabinieri, alla Forestale, che subiranno un depotenziamento nel caso di soppressione del tribunale”. Alla domanda se i giochi sono fatti o ci sono ancora opportunità d'intervento per salvare il tribunale di Ariano, Mainiero non ha avuto esitazioni: “Sono pronto a continuare questa battaglia fino in fondo e resto fiducioso. Abbiamo partecipato a varie riunioni presso il Consiglio nazionale forense a Roma, a riunioni indette dall'Oua che è l'organismo unitario dell'avvocatura e siamo pronti a contestare da un punto di vista legale, sia in sede amministrativa che in sede di Corte costituzionale questo decreto. Siamo pronti anche ad una azione di carattere popolare, stiamo raccogliendo le firme unitamente alle altre sedi che hanno avuto la soppressione dei tribunali. E poi riteniamo che, anche dal punto di vista politico, inteso che tra qualche tempo ci saranno le elezioni politiche, ci debba essere un chiarimento”.
Rispetto alla domanda se c'è stata solidarietà tra i due tribunali irpini soppressi, quello di Ariano e quello di Sant'Angelo il Sindaco Mainiero ha spiegato: “Né noi, né i colleghi del santangiolese ne abbiamo fatto una questione di campanile. Abbiamo sempre cercato di spiegare la ragioni per le quali uno o più tribunali fossero necessari e giustificati. Noi abbiamo provato più volte ad interloquire per addivenire ad una soluzione di carattere unitario per avere un unico tribunale, il secondo della provincia di Avellino. Questo è quello su cui ci siamo battuti particolarmente negli ultimi mesi perchè è assurdo immaginare che una zona di 8mila e 600 kmq sia sprovvista di un presidio di giustizia e legalità e quindi credo che su questo sia gli ordini forensi, sia noi sindaci avremmo potuto raccogliere una migliore sintesi, questo non è stato possibile e devo dire che non per responsabilità del sindaco di Ariano che in più occasioni ha cercato di trovare ed intravedere una soluzione comune. In ogni caso anche se autonomamente questo tipo di proposta l'abbiamo fatta”. Rispetto alla vicinanza della politica e a se c'è stato un impegno diretto dei parlamentari, Mainiero ha ritenuto di salvare qualcuno: “Viviamo in un momento particolare- ha affermato il primo cittadino- in cui la politica svolge in qualche modo un ruolo marginale. La presenza di un governo tecnico, da questo punto di vista, ha depotenziato l'attività politica. Devo dire che alcuni parlamentari ci sono stati particolarmente vicini, altri hanno preferito defilarsi e non ci hanno fatto sentire impegno diretto su questo specifico argomento. Ma ci sarà modo, nel corso di manifestazioni di tipo elettorale, di riprendere questo argomento, percui credo che ciascuno dovrà, rispetto ai cittadini, agli elettori, al territorio, giustificare il perchè di certe scelte. I cittadini hanno piena capacità di intendere e di volere e quindi saranno pronti a premiare coloro i quali, nel proprio programma elettorale, avranno anche la capacità di inserire il tema della giustizia; giustizia nel senso vero, non fatta solo di tagli lineari che lasciano il tempo che trovano anche perchè da un punto di vista economico non ci sarà un risparmio vero, ci sarà addirittura un aggravio per i cittadini.
Immaginiamo- ha spiegato Mainiero- per un cittadino di Greci o di Montaguto, che cosa gli costerà anche in termini di tempo, con i sistemi di trasporto attuali, andare al tribunale di Benevento per una testimonianza o per un semplice certificato. Con l'accorpamento delle provincie poi, noi saremo con il tribunale a Benevento però avremo, probabilmente, il catasto e la conservatoria ad Avellino percui per una sentenza che va registrata, o per atti conseguenziali possiamo immaginare i disagi. Insomma c'è un po' di schizofrenia in giro. Credo che la rivisitazione vada fatta ma secondo un criterio complessivo e non certamente andando a sopprimere un tribunale che come costo massimo per lo Stato ha raggiunto i 180 mila euro annui. Tra l'altro noi ci siamo offerti anche di contribuire ma non abbiamo avuto alcuna risposta”. Riguardo l'atteggiamento che si registra dalla politica nei confronti delle aree interne e il rischio di desertificazione il Sindaco di Ariano ha espresso tutta la sua preoccupazione: “La galoppante desertificazione è nei fatti. I paesi più piccoli dell'arianese perdono in media oltre il 10 percento di popolazione all'anno, paesi che devono accorparsi perchè non hanno più i numeri minimi per la gestione. Le motivazioni alla base stanno nella perdita continua di posti di lavoro e non si vede uno spiraglio, la vicenda Irisbus è emblematica. Parliamo di centinaia di famiglie che si trovano oggi ad andare avanti grazie agli ammortizzatori sociali, domani probabilmente si troveranno in una situazione ancora peggiore.
La mancata attuazione e progettazione di grandi infrastrutture che potrebbero rilanciare il territorio, pensiamo all'Alta Capacità, se ne parla da decenni, oggi forse ne abbiamo una qualche certezza in più, ma se non si inizia non avremo mai un punto di partenza certo che possa dare una vera speranza di sviluppo ai nostri giovani. Siamo situati in una posizione ideale tra i paesi dell'est ed il resto dell'Europa, non a caso siamo inseriti lungo il cosiddetto corridoio ottavo del piano europeo quindi potremmo, in qualche modo, giovarci di questa nostra posizione baricentrica ma mi sembra che le classi dirigenti degli ultimi decenni non abbiano spinto sufficientemente su questo aspetto, così come si dovrebbe affrontare il discorso della politica industriale, fatta nel post terremoto e che oggi sconta tutte le contraddizioni: la mancanza di collegamenti, la mancanza di una politica industriale vera. E quindi oggi assistiamo alla continua chiusura e soppressione di queste aziende che pure hanno beneficiato in maniera considerevole di finanziamenti pubblici. Questo è un primo aspetto al quale si aggiunge l'incertezza sul sociale, sulla sanità, sulla giustizia”.
Alla domanda su come vivono i cittadini questa condizione Mainiero ha risposto che non c'è rassegnazione ma c'è voglia di continuare ad affermare alcuni principi. Poi però nei fatti si assiste ad un calo continuo che sembra per certi aspetti inarrestabile. “Ce la necessità- ha concluso il Sindaco di Ariano- di rivedere alcune politiche sulle aree interne, la necessità di riaffermare la presenza vera dello Stato in queste aree inteso non solo come Stato centrale ma anche come emanazioni periferiche, come la regione che invece privilegia nettamente le aree costiere e quelle metropolitane rispetto alle aree interne”.