Il Programma Elettorale della lista Ariano Cambia Sindaco Antonio Santosuosso

di , Martedì, 06 Maggio 2014

Pubblichiamo il Programma Elettorale della lista Ariano Cambia  collegata al candidato Sindaco “Antonio Santosuosso” consultabile da QUI

Una piccola insurrezione, di tanto in tanto, è una cosa buona e così necessaria nel mondo politico come i temporali in quello fisico. Previene la degenerazione del governo e alimenta una generale attenzione per la cosa pubblica … (Thomas Jefferson)

 

Se lo vorrete, insieme faremo la nostra pacifica rivoluzione, giacché l’attività della prossima Amministrazione Comunale, fortemente condizionata da una crisi economica di vasta portata, ci costringerà a cambiare radicalmente abitudini, comportamenti e stili di vita. Questo deve indurci a pensare ad una città attenta non tanto al PIL ma al benessere equo e sostenibile. Una città in cui si diffonda anche una diversa cultura dell’uso del tempo; dove i cittadini non siano sempre costretti a rincorrere il tempo, ma abbiano occasione e opportunità di dedicarne a se stessi, ai propri affetti, al gustare l’ambiente in cui vivono.
Le difficoltà del momento debbono costituire un’occasione per ridefinire il volto della nostra città tenendo conto dei suggerimenti che la ricerca ci offre in campo ambientale, tecnologico, culturale, ecc.

La nostra provincia sta conoscendo un grave fenomeno di spopolamento, d’invecchiamento e di desertificazione: siamo la provincia più “vecchia” della Campania, eppure abbiamo subito una politica governativa di tagli (chiusura dei tribunali di Ariano Irpino e di Sant’Angelo dei Lombardi, delle scuole, degli uffici postali, delle caserme dei Carabinieri, a breve della sede provinciale della Banca d’Italia, della stazione ferroviaria di Ariano Irpino e soppressione delle fermate della linea ferroviaria “Bari-Roma”, la soppressione della provincia stessa) che ci sta gravemente penalizzando e marginalizzando. Senza contare che oltre alla desertificazione umana si accompagna una destrutturazione delle medie e piccole imprese.

A questa sfida epocale occorre rispondere con una risposta politica e culturale adeguata. Il rinnovamento della classe dirigente costituisce la condizione necessaria e obbligata per l’attuazione di un programma della città che abbia l’ambizione di raccogliere le sfide dei tempi nuovi.
Bisogna chiamare a raccolta, intorno ad un programma, innovativo quanto realistico, le energie migliori della città. Le grandi potenzialità, spesso mortificate e ignorate, di questa città debbono essere valorizzate e impegnate nell’interesse comune.

Convincetevi che ARIANO IRPINO possiede tutte le capacità utili a farla diventare contemporaneamente una città attenta alla sua storia e alle sue peculiarità ma anche una città proiettata verso un modello europeo, aperta al nuovo e, quindi, poiché ogni comunità politica è costituita di governanti e di governati, bisogna capire se voi volete che questo cambiamento sia affidato, vita natural durante, sempre alle stesse persone.


PRINCIPIO BASE del PROGRAMMA ELETTORALE: Trasparenza e Partecipazione

Noi riteniamo che trasparenza e partecipazione debbano essere i principi ispiratori delle attività da destinare  al servizio dei cittadini.
Le zone d’ombra, la scarsa informazione, gli ostacoli ai controlli,  sono da anni il terreno ideale per la violazione della legalità e del principio costituzionale del buon andamento della pubblica amministrazione.
La trasparenza è la premessa fondamentale dell’assunzione di responsabilità che garantisce, non solo il rispetto formale del principio di eguaglianza, ma si pone come stimolo alla rimozione di quegli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono al cittadino di partecipare fattivamente all’organizzazione politica, economica e sociale della nostra città.
E’ necessario restituire credibilità alla P.A., cercando di ricomporre quella profonda frattura che si è instaurata tra le istituzioni e i cittadini.
Noi crediamo che occorra ripartire dal ricreare nella comunità uno spirito nuovo nel rapporto con le istituzioni, partendo dalla concezione dell’Ente Locale come luogo comune di ogni cittadino, luogo dove ognuno ha il diritto di accedere liberamente, per le proprie esigenze personali o collettive, siano esse propositive, dichiarative o di controllo, diffondendo  e praticando la consapevolezza che gli amministratori, e i dipendenti tutti, sono al loro servizio. Dobbiamo eliminare concretamente quel luogo comune che vede la struttura comunale poco propensa a perseguire gli obiettivi di efficienza e efficacia della P.A.
Gli amministratori tutti devono essere esecutori critici e responsabili delle indicazioni e degli indirizzi forniti dai cittadini, in particolare dai giovani, chiamati a partecipare alle decisioni importanti, strategiche per lo sviluppo della città. La partecipazione attiva della città al processo decisionale non rappresenta per noi un aspetto meramente formale del modo di governare, ma costituisce un aspetto sostanziale per la costruzione nella città di una democrazia reale, di una società solidale basata sulla pratica di una uguaglianza sostanziale.
Per attuare una comunicazione aperta e attenta con i cittadini, apriremo un punto di ascolto dell’Amministrazione, con la presenza di un amministratore comunale, con l’intento non solo di fornire informazioni circa l’operato della P.A. ma soprattutto di ricevere idee, progetti, suggerimenti, critiche e richieste dai cittadini, associazioni, comitati, ecc.


PUNTI PROGRAMMATICI

  • SOSTEGNO ALLE PERSONE ATTRAVERSO IL MANTENIMENTO DEL LIVELLO DEI SERVIZI EROGATI (ZERO TAGLI NEL SETTORE SERVIZI SOCIALI)

La crisi economico-finanziaria sta producendo effetti catastrofici sulle famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese ed i cui consumi si stanno riducendo drasticamente, sulla produzione che risente della mancanza di investimenti e della notevole contrazione della domanda, sull’occupazione specialmente giovanile che risente della piaga del precariato e del fenomeno del lavoro nero, ed infine anche sull’istruzione con riduzione dell’offerta formativa di scuole ed università a causa della mancanza di fondi. In tale difficile contesto la futura Amministrazione dovrà essere capace di affrontare e gestire al meglio la drammatica situazione economica, fornendo una risposta immediata e forte di sostegno materiale e morale alle famiglie e persone che vivono il dramma della perdita del posto di lavoro.
Le nuove povertà evidenti, connesse alla mancanza di lavoro, contribuiscono a creare sfiducia in se stessi e nella propria dignità: molti genitori si sentono umiliati dall’impossibilità di provvedere al benessere dei loro figli e molti giovani sono tentati di guardare al futuro con crescente rassegnazione e sfiducia. Bisognerà sì sostenere le famiglie più disagiate a seguito di perdita del lavoro con interventi una tantum – criterio apparentemente equo e solidaristico ma di fatto di tipo risarcitorio ed assistenziale che non può essere sufficiente ed esaustivo -, attingendo le risorse da un apposito Fondo di solidarietà.
Contemporaneamente l’Amministrazione dovrà trovare le modalità necessarie per restituire alle famiglie in difficoltà autonoma capacità di spesa con le cosiddette Borse-lavoro, ovvero attivando – anche in collaborazione con la Regione – tirocini formativi e di orientamento al lavoro presso l’Ente e le aziende del territorio, creando ove possibile i presupposti per un’occupazione stabile.
Ciò sarà tanto più efficace qualora si instaurasse un patto di solidarietà fra tutte le forze sociali, promuovendo - a cominciare dalle realtà comunali del nostro Ambito Territoriale Sociale – politiche sociali a favore delle famiglie coinvolgendo le aziende della zona, al fine di creare un circolo virtuoso sinergico capace di rimettere in moto la produzione di ricchezza e l’occupazione.
L’obiettivo è disegnare un’Amministrazione comunale nuova, che persegua un welfare centrato sulla persona, per dare sostegno a tutti i soggetti deboli o bisognosi di aiuto: disabili, anziani, poveri, immigrati, nonché famiglie, donne e giovani.

  • SOSTEGNO ALLE ATTIVITÀ ECONOMICHE VITTIME DELLA CRISI

Occorre promuovere e sostenere le attività economiche, favorendo la nascita e il rafforzamento di imprese, soprattutto commerciali ed artigianali, attraverso diverse tipologie di intervento:

  • realizzare un’attività di supporto informativo con l’istituzione di uno “sportello” municipale finalizzato a supportare la creazione d’imprese, fornendo assistenza operativa e legale; un’azione di orientamento per giovani imprenditori, ai quali offrire consulenze su leggi a favore di nuove iniziative imprenditoriali, sulle possibili strutturazioni societarie e fiscali della propria attività, sulla preparazione delle pratiche necessarie, sulle tipologie di finanziamento, sulle modalità di accesso al credito, sulla preparazione di un business plan;
  • facilitare la costituzione di cooperative sociali attente all’impiego dei giovani e la nascita delle imprese dette “a un euro”, strumento innovativo che può offrire nuove opportunità per i giovani. In questi anni l’Informagiovani ha avviato una positiva attività di proposta ai giovani di servizi in ambito lavorativo, scolastico, ecc.; tale offerta va ulteriormente ampliata per quanto concerne la ricerca di lavoro, offrendo facilitazioni per la ricerca di lavoro anche in ambito internazionale;
  • incentivare l’attività di microcredito che favorisca l’incontro tra imprenditori individuali, o comunque di piccole dimensioni, con il mondo bancario, fornendo la dovuta consulenza e assistenza e coordinando gli interventi in relazione alle specifiche esigenze dei richiedenti;
  • promuovere, a favore delle imprese, confronti periodici al fine di costituire, di concerto, un progetto comune a sostegno delle piccole imprese;
  • predisporre l’istituzione di strumenti concreti, quali contributi in conto locazione che favoriscano l’imprenditoria giovanile, con l’avvio di esercizi commerciali nel centro storico;
  • tenere vivo il confronto con le categorie e le associazioni di settore per dare impulso ai Centri Commerciali Naturali presenti, ridefinendo le linee-guida fin qui seguite al fine di promuovere le attività più modeste, altrimenti schiacciate dalla concorrenza.


  • AGRICOLTURA

Le nostre terre vengono oggi spesso abbandonate per la ricerca di un posto di lavoro presso enti terzi.
L’agricoltura è un altro settore che, se visto e pensato in ottica complessiva e sinergica con altri settori e con iniziative bene individuate, può essere fonte di ricchezza ed occupazione.

Dobbiamo valorizzare la nostra agricoltura di qualità per creare prospettive di sviluppo economico in un quadro di sana imprenditoria nel settore agroalimentare e che premi il ruolo dell'agricoltore.  I nostri giovani devono gestire il pezzo di terra, piccolo o grande, non come lavoratori manovali ma con mentalità di imprenditore, e quindi devono essere avviati da enti regionali ad una qualificata formazione di base.

Oggi, alla luce dell’approvazione delle nuove misure PSR 2014/2020, i giovani under 40 possono accedere ai finanziamenti: al primo insediamento in agricoltura si potrà accedere ad una assegnazione fino a 70.000 euro abbinando un’altra misura, tipo rinnovare l’azienda con la costruzione di un piccolo invaso per l’irrigazione degli ortaggi, sistemazione di terreni dissestati ecc. Sostenere le realta’ rurali con infrastrutture come strade , attivita’ ricreative e sportive. In particolare laddove sono ubicati i santuari religiosi attingendo sempre ai fondi PSR 2014/2015.

E’ importante prendere contatti con le organizzazioni di categoria agricole al fine di sviluppare un progetto tra addetti all’agricoltura e amministrazione pubblica, revisionando il PUC in ottemperanza a quanto previsto dal PTCP (Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale); utile sarà riparametrare le zone B e C, in particolare le zona B3, ripristinando la  vecchia destinazione, specialmente quella finalizzata  alla viticultura e frutticultura,  secondo i recenti studi effettuati dallo STAPA CEPICA ( ex Ispettorato Agrario),  che potrebbero e devono permettere nuovi insediamenti di giovani in un settore strategico e primario come quello agricolo.

Ottenuta la DOP per il nostro olio di Ravece, ora bisogna promuoverlo, abbinandolo alla creazione di un museo dell’olio e ad una adeguata strategia di  marketing.

Sfruttando il macello comunale va creata una filiera zootecnica, ipotizzando - soprattutto in collaborazione con le cooperative esistenti - una sorta di allevamento comune o, come suggerito da alcune associazioni, la creazione di centro-raccolta latte e altri prodotti agricoli, per poi immetterli nella distribuzione, nuovi spazi per una mercato ortofrutticolo.

In occasione della giornata del Ringraziamento va ideata e promossa, in collaborazione con le associazioni di categoria, una Fiera delle macchine, attrezzi e prodotti agricoli nel Centro Storico con l’obbiettivo di darle una valenza che superi i confini locali.
Da ultimo, previa verifica strutturale, si potrebbe rilanciare quello che una volta rappresentava lo sbocco commerciale delle produzioni agricole locali, ovvero il mercato della frutta sito in via Pietro Paolo Parzanese.

  • UN’URBANISTICA PER UNA CITTA’ VIVIBILE E A DIMENSIONE D’UOMO

Tale programma va visto e integrato in un contesto assai più vasto di quello della tradizionale circoscrizione amministrativa, per essere  rapportato a quello dell’area vasta, cioè della piccola ma densa conurbazione metropolitana, dell’hinterland Arianese. Ciò varrà da un lato a riequilibrare la posizione geograficamente eccentrica e sbilanciata di Ariano Irpino nei confronti del corpo della provincia, e dall’altro a far assumere alla città un nuovo e più autentico ruolo di punto di riferimento territoriale fondamentale, al di là delle tradizionali funzioni burocratiche.

In tale ottica, un valore essenziale riveste l’azione amministrativa per l’assetto urbanistico- ambientale della città, e soprattutto l’azione di riammagliamento al centro dei quartieri periferici e di riqualificazione delle aree degradate. In questo contesto occorre procedere al recupero e alla valorizzazione funzionale di parti significative della città ( in modo da salvaguardare il patrimonio della “memoria” arianese: Palazzo Bevere - Gambacorta, e tutto il tessuto urbano che ancora conserva tratti dell’antica struttura edilizia; nel centro storico vanno sicuramente svolte le manifestazioni  che tradizionalmente si concentrano nel periodo estivo, per le quali il comune e l’amministrazione devono prevederne l’istituzionalizzazione; sicuramente quelle più importanti sono : AFF, AIFF, Vicoli ed Arte, Rievocazione Storica S. Spine, Festa della Pizza.  Per tutte queste iniziative l’amministrazione, di concerto con le associazioni organizzatrici, potrà svolgere un’azione di programmazione, promozione e di possibile rivisitazione in formato ridotto anche durante altri periodi dell’anno.)

Accanto al patrimonio storico-artistico d’interesse pubblico esistono diversi complessi architettonici che per le loro notevoli dimensioni, nonché per le loro funzioni di rilievo, possono rappresentare strutture di utilizzo per fini di interesse pubblico. 

Va poi risolto, attraverso un disegno generale di programmazione e di gestione, il problema dei molti luoghi-simbolo della città di Ariano Irpino, recuperati o in via di recupero, come Santo Stefano, Rione Valle, il Castello Normanno e la Villa Comunale.

La nuova politica urbanistica in città deve basarsi sul rigoroso rispetto del Piano Urbanistico Comunale che va anche rivisto e ridimensionato, su un chiaro e netto stop alla logica delle grandi opere e del riempimento degli spazi vuoti, in particolar modo il centro antico rappresentato nel PUC dalla zona A, anche tenendo conto del rapporto fra l’andamento degli indici e le nuove cubature autorizzate.

Una scelta culturale importante deve essere quella di armonizzare gli interventi nuovi con le realtà edilizie esistenti, adottando un criterio che, oltre a fondarsi su elementi di ordine tecnico, si fondi sul valore estetico per eccellenza, il bello.

Diventa, poi, necessario puntare su una complessiva riqualificazione dei quartieri anche attraverso un sistema di ricostruzione del patrimonio esistente, secondo criteri antisismici, di risparmio energetico e di tutela del territorio.

Nel processo di riqualificazione delle aree periferiche, va posta particolare attenzione a quelle abitazioni di edilizia popolare realizzate negli anni precedenti e immediatamente successivi al terremoto del 1980. Bisogna completare gli interventi in corso, accelerando i lavori di sistemazione, ed è necessario prevedere per i nuovi interventi l’attivazione di processi di partecipazione e coinvolgimenti degli abitanti, in modo tale da calibrare gli interventi di riqualificazione non soltanto sul piano “tecnico” ma anche su quello “emozionale” e sociale.

Al fine di velocizzare il completamento dell’intero processo di riqualificazione, che ha interessato in questi anni grandi interi quartieri, pensiamo a rione Valle, a Rione S. Stefano, alla Guardia ecc. , può essere utile coinvolgere nei processi riqualificativi ancora da attivare anche e soprattutto i soggetti privati.

La collocazione di strutture di pregio in luoghi-simbolo può accrescere l’immagine della città di Ariano Irpino sul piano della qualità urbana e dei servizi offerti, ed è in grado di innescare positivi processi di gradimento e di identificazione degli arianesi con la propria città. Questo significa attivare spirali virtuose di crescita, in cui tutte le componenti della cultura, della qualità dell’abitare, della qualità urbana s’intrecciano con la capacità di generare nuova ricchezza e posti di lavoro.

Andranno portati avanti con convinzione i moderni concetti che caratterizzano le cosiddette smart city, le città intelligenti, ecologiche, democratiche, sostenibili, per formare una città che sia capace di creare valore aggiunto per i cittadini che la abitano, per il territorio in cui si colloca.

E’ doveroso, anche alla luce di tutto il processo di riorganizzazione della macchina dello Stato, definire un progetto per l’area urbana che con capacità, continuità e coerenza, si proponga di arrestare l’emorragia delle intelligenze (soprattutto giovanili), che caratterizza l’emigrazione del terzo millennio, qualificando la città come grande “attrattore” per l’intero circondario e luogo dei servizi essenziali e di “qualità” per eccellenza. In questa ottica vanno anche sperimentate forme di incentivazione delle attività artigianali (soprattutto quelle tipiche del territorio) e di supporto alle attività commerciali, immaginando anche meccanismi di alleggerimento fiscale, agevolazioni per la sosta, maggiore funzionalità delle aree pedonali e il sostegno alla costruzione di centri commerciali naturali.

In sostanza, l’obbiettivo complessivo è quello di una nuova dimensione valoriale dell’ambiente urbano al fine di farlo diventare un’icona riconoscibile, fruibile e vivibile da parte innanzitutto dei cittadini. In questo senso occorre rilanciare gli strumenti già individuati per definire strategicamente quella grande area urbana arianese che comprende anche il suo hinterland, e sperimentare nuove forme di pianificazione di area vasta che siano capaci di offrire, nel lungo periodo, maggiore sviluppo per il territorio, crescita dell’occupazione, efficienza dei sistemi di mobilità, conservazione del paesaggio tipico “arianese”, crescita sociale e miglioramento delle condizioni di vita.

  • LA MOBILITA’

La sfida vincente è quella di disincentivare l’uso del mezzo privato, attuando  una inversione di tendenza che punti sul potenziamento della rete di trasporto pubblico, per decenni  trascurata, ed i risultati saranno positivi e progressivi sulla vivibilità della città.
I problemi del traffico cittadino non possono essere distinti dalla politica urbanistica e dall’assetto del territorio.
Infatti decongestionando il traffico di Cardito sarà possibile qualificare o riqualificare parti del territorio urbano che oggi appaiono dimenticate.
Per depotenziare l’uso del mezzo privato, appaiono realizzabili nel breve e medio periodo le seguenti iniziative:
a)    Ampliamento della sosta controllata;
b)    Migliore e più efficace differenziazione delle tariffe per la sosta delle auto, con maggiore tariffazione, nelle zone centrali della città, intesa come agevolazioni a fasce d’orario;
c)    Creazioni di parcheggi di interscambio collegati all’utilizzo dei mezzi pubblici;
d)    Potenziamento del trasporto pubblico, con estensione del servizio a comuni circostanti anche in sinergia con altri operatori del trasporto pubblico vedi AIR, spingendo per una sinergia efficace tra AMU e AIR, ivi compresa l’eventuale incorporazione da parte di quest’ultima, attivazione del servizio anche nelle fasce notturne per favorire gli spostamenti.

  • LE PERIFERIE

La non istituzione delle Circoscrizioni, che per la città di Ariano Irpino potevano costituire un  prezioso presidio di democrazia, di autonomia amministrativa, di coesione sociale e di formazione di classe dirigente, ha lasciato un vuoto ancora più grave e evidente, che va assolutamente colmato. Infatti, la particolare configurazione urbanistica della città e la sua stratificazione storica fanno sì che Ariano Irpino sia oggi essenzialmente una città di quartieri e contrade.
 Ad almeno parziale compensazione della mancanza delle circoscrizioni, andranno promosse nuove forme di aggregazione, che possano mettere in atto il meglio dell’esperienza dell’autonomia propositiva e gestionale dei comitati di quartiere là dove esistono, individuando forme innovative di partecipazione popolare alle scelte ed alle decisioni dell’Amministrazione Comunale. Andranno quindi ricostruiti ed istituzionalizzati, con delega di funzioni amministrative localizzate e la formalizzazione degli incarichi interni – quanto mai semplificati - attraverso regolari consultazioni elettorali. Accanto agli interventi di riqualificazione delle aree periferiche, in prevalenza costituite da edilizia residenziale di carattere pubblico, è necessario procedere all’introduzione di funzioni di servizio nelle aree attualmente destinate solo alla residenza, in modo tale da favorire una conservazione attiva e vitale dei quartieri, la riduzione dei fenomeni di emarginazione sociale, la creazione di una società più armonica in cui l’articolazione delle varie fasce sociali sia capace di creare trend dinamici e positivi.

  • LA SICUREZZA

Ariano Irpino non è più un’ isola felice; anche in città sono frequenti le infiltrazioni della criminalità organizzata. Per impedire fenomeni di inquinamento, nel pieno rispetto della normativa vigente, va approntato un Regolamento per l’affidamento dei lavori pubblici più stringenti con criteri di selezione incentrati su trasparenza e qualità dei concorrenti. Al riguardo si agirà in stretta sinergia, mediante Protocollo d’intesa, con gli organi inquirenti e le associazioni di settore.
In quanto alla sicurezza propriamente detta, occorre dare corpo e sostanza alla funzione e al ruolo del vigile di quartiere, in modo da creare uno stabile e approfondito rapporto, non solo occasionale e repressivo, com’è attualmente, tra popolazione e corpo dei vigili urbani. La popolazione stessa, a sua volta, dovrebbe essere direttamente coinvolta, in forme tutte da studiare e sperimentare, nel controllo del territorio e nell’autotutela delle persone, come per esempio già avviene con l’utilizzazione di un volontariato qualificato per il controllo degli edifici scolastici all’entrata e all’uscita delle scolaresche. Occorre insomma, attraverso nuove e creative forme di partecipazione popolare, sperimentare e incentivare la coesione sociale e creare un clima di sicurezza diffusa, specie nelle periferie.

  • CULTURA E FORMAZIONE

È necessario stimolare la partecipazione dei giovani alla vita sociale, culturale e politica, coinvolgendoli in progetti che li rendano protagonisti ancor prima che destinatari di iniziative specifiche.

L’obiettivo è creare le condizioni affinché si promuova una sorta di rivoluzione culturale che dovrà avere nel ruolo dei giovani, sia in forma singola che associata, un elemento fondante e fondamentale.

L’Amministrazione dovrà offrire un punto di ascolto, supporto e collegamento istituzionale che li metta in rete e favorisca la trasformazione delle loro idee in progetti concreti. Si potrebbe iniziare dall’individuare le sedi disponibili per la creazione di un unico complesso che accolga le associazioni che operano sul ns territorio.

Occorre rilanciare, attraverso i servizi culturali e scolastici, quadri sinergici che si muovano nel solco del recupero storico-culturale della città coniugato con altre eccellenze a livello provinciale o regionale.
Per questo occorre riempire le stanze e le strutture esistenti – comprese le strutture sportive – di idee e contenuti, trasformandole in luoghi che producano cultura, creando circuiti virtuosi con il fenomeno del mondo associativo della città.

  • LO SPORT

Lo sport di base rappresenta una risorsa importante per la nostra città, che va incentivata, sostenuta, aiutata nelle forme possibili, dirette e indirette. Con risorse per lo svolgimento delle attività sportive, con interventi manutentivi degli impianti pubblici, con iniziative a sostegno dello sport locale, a partire dal una annuale Festa dello Sport. Lo sport fa parte di un moderno concetto di cultura, trasmette valori importanti per lo sviluppo e la crescita dei ragazzi, aiuta a migliorare lo stile di vita di adulti e anziani e svolge un’importantissima funzione sociale. Per questi motivi riteniamo necessario sostenere le società sportive sia dal punto di vista degli spazi e dei luoghi sia da quello delle attività. E' necessario sostenere e valorizzare la Consulta sportiva.

CONCLUSIONI

Su queste basi programmatiche, Ariano Cambia e Pro Civitate si aprono al confronto con le forze politiche che le dovessero condividere per determinare unitariamente le future scelte che caratterizzeranno lo sviluppo della città. Esso punterà su un radicale rinnovamento della gestione della cosa pubblica, che sia più improntato a quei principi di trasparenza e di partecipazione che caratterizzano tutte le città europee, nell’ottica di maggiore possibilità di espressione per le tante professionalità e competenze presenti sul territorio.

Bisogna creare le condizioni essenziali affinché la città sia capace di crescere non solo sul piano urbanistico e quantitativo, ma anche sul piano della libertà, della democrazia e della giustizia sociale. Valorizzando il capitale umano, si utilizzeranno come punto di riferimento imprescindibile tutte quelle persone che con passione e disinteresse offrono il proprio tempo e la propria disponibilità a favore degli altri e del bene comune, considerando prioritariamente il valore del “noi” piuttosto che quello dell’”io”.



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