Il progetto giornalistico "A’ Libertà" vince il premio Eip Italia

di , Venerdì, 28 Ottobre 2016

Prestigioso riconoscimento nazionale per il carcere di Ariano Irpino - guidato dal direttore Gianfranco Marcello - e per la giornalista irpina Teresa Lombardo.

Il progetto giornalistico ‘A’ Libertà’ ideato e coordinato da Teresa Lombardo conquista Roma piazzandosi al primo posto del 44esimo concorso nazionale E.I.P. Italia (Ong riconosciuta dall’Unesco, dal Consiglio d’Europa; gode di statuto consultivo presso l’Onu dal 1967) diretta dal presidente Anna Paola Tantucci, donna energica che dei valori e dell’educazione ai diritti umani ha fatto la sua battaglia: “Scuola come strumento di pace”.  

L’importante e partecipato concorso “La scuola è al servizio dell’umanità” si è svolto a Roma (martedì 25 ottobre) nella sala delle conferenze della Biblioteca nazionale, alla presenza di numerose autorità.  Il tutto sotto l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica, con il patrocinio del Ministero della Giustizia; del Ministero per i Beni e le Attività culturali; del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca Direzione Generale per lo studente, la comunicazione, l’integrazione e la partecipazione; del Ministero degli Affari Esteri; delle Direzioni regionali scolastiche Miur; della Camera dei Deputati; della Regione Campania; della Regione Lazio; del Comune di Roma. Il premio è stato consegnato alla giornalista professionista Teresa Lombardo e al direttore dell’istituto penitenziario di Ariano Irpino Gianfranco Marcello, proprio dal vice capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia, Gemma Tuccillo. Plauso nella sala gremita della biblioteca nazionale per il progetto giornalistico “volano di Valori, Formazione e soprattutto educazione alla Legalità e alla Giustizia”. 

“A’ libertà: una iniziativa giornalistica – sottolinea Teresa Lombardo - per far comprendere soprattutto ai giovani la realtà carceraria affinché la conoscenza di quel mondo ristretto possa essere il deterrente per non commettere reati. Pagine non solo di scritti ma anche di disegni; pensieri mai scontati che sprigionano la voglia di riconquistare una vita smarrita: perché il carcere è un carcere fatto di sbarre e chiavi dove ogni giorno assomiglia ad un altro… e la sera ci si addormenta bramando quella libertà perduta”. “La libertà – scrivono i detenuti del carcere di Ariano Irpino nel libro - spesso si immagina ad occhi aperti affacciati da una piccola finestra guardando verso il cielo immedesimandosi in quel piccolo uccello che gira e rigira nell’infinito cinguettando libero e senza pensieri a differenza di noi che ‘cinguettiamo’ ma in modo diverso con tanti pensieri e senza libertà. Noi uccelli chiusi in una gabbia. Uccello mio… sappi che la vita è un brivido che volerà via!”. Pagine intrise di solitudine, ammissione degli errori e voglia di Libertà. “La libertà è una parola profonda… Purtroppo – si legge nel libro – solo chi non la possiede può darle un grande valore. La cosa che più viene a mancare è l’affetto dei cari. Un pensiero fisso tutti i giorni.  Mi addormento pensando di dover aspettare un’altra settimana per riabbracciarli”.

“Righe di inchiostro profonde – continua Lombardo - che raccontano il dramma di una vita spezzata e terminata lì dentro, in quelle celle dove manca l’aria, dove non si odono i rumori del mondo fuori che è, invece, a colori; lì dentro dove tutto sembra immobile tranne l’ardente desiderio di riconquistare la propria vita; la stessa troppo preziosa per finire i suoi giorni dentro le anguste e noiose sbarre”. “Il carcere: ferro, cemento, solitudine, ansia e speranza. E’ un luogo cupo e silenzioso - scrivono i reclusi di Ariano Irpino - che si nutre delle nostre anime infiammate ma spente dal freddo e dal gelo delle mura che ci circondano”. Alza i calici della soddisfazione l’instancabile direttore dell’istituto penitenziario arianese, Gianfranco Marcello. “La casa circondariale di Ariano Irpino è stata  insignita di un prestigiosissimo premio: il primo premio nazionale – ‘Diritti umani in carcere assegnato dall’Eip Italia (Ecole Instrument de Paix). Tale riconoscimento premia gli sforzi compiuti da tutto il personale della casa circondariale arianese indirizzati all’umanizzazione della pena ed è apripista di un indubbio incentivo per  favorire e migliorare il reinserimento sociale dei condannati. Un immenso plauso  va tributato alla opera meritoria dell’associazione Ecole Instrument de Paix (Italia)  che ha trovato nella presidente professoressa Anna Paola Tantucci un cuore e un’anima di sensibilità, competenza e umanità. Il mio grazie sincero desidero rivolgerlo alla instancabile, caparbia e profonda, dottoressa Teresa Lombardo che senza sosta continua a dare linfa e senso al corso di giornalismo dal quale è scaturito l’importante progetto premiato.  Grazie all’approfondita conoscenza - acquisita negli anni – del mondo penitenziario, la dottoressa Teresa Lombardo riesce a dare voce alle numerose istanze dei ristretti che rifiutano gli errori commessi  nel passato e sono pronti ad aprirsi a nuove opportunità in armonia con la crescita di una società più sana e valoriale”.



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