Dopo il ko interno contro il Gragnano la Vis Ariano è attesa a un nuovo impegno proibitivo. Stavolta l’avversario è una delle compagini più attrezzate dell’intero campionato, oltre che una squadra ricca di storia nel panorama calcistico campano: la Scafatese.
La storia. La storia della Scafatese è una delle più importanti della regione Campania. Sicuramente una delle più gloriose dell’intero girone B di Eccellenza. Il periodo pre-guerra è già di alto livello. La squadra giallo-blu disputa ben due stagioni in Serie C, poi la guerra interrompe tutto. Alla ripresa arriva, nel 1945/46, la storica promozione in Serie B. Dopo un ottimo quarto posto nel ‘46/47 arriva la retrocessione nell’anno successivo. Da qui inizia un momento buio, che porta prima all’abbandono in corsa del campionato di Serie C nel ‘48/49 e poi all’iscrizione a campionati minori. Negli anni Sessanta è una presenza fissa in Serie D. Negli anni Settanta e Ottanta milita principalmente in Promozione (equivalente dell’attuale Eccellenza), dove disputa quasi sempre campionati di vertice, sfiorando la promozione in Serie D nel ‘74/75 e centrandola nel ‘75/76, salvo poi tornare in Promozione nel ‘77/78. Nella stagione 1988/89 arriva seconda, ampiamente dietro la Nocerina, ma ottiene il ripescaggio in Serie D (allora chiamata Interregionale). Stavolta riesce a restare nella massima categoria dilettantistica, retrocedendo solo nel 1996/97. Dopo una fugace promozione in D nel 1999/00 con retrocessione immediata, nel 2003/04 inizia un nuovo periodo d’oro. In quella stagione la promozione dall’Eccellenza alla Serie D. Qui tre stagioni differenti tra loro: nel 2004/05 la salvezza arriva ai play out contro la Viribus Unitis; l’anno dopo invece la Sibilla la elimina ai play off dopo l’ottimo quarto posto; quindi, nel 2006/07 il primo posto che vale il grande ritorno in Serie C (Serie C2 per la precisione) dopo ben sessant’anni. Dopo una salvezza ottenuta ai play out contro il Val di Sangro e due campionati di media classifica, la Scafatese non riesce a iscriversi per il campionato 2010/11. La società non fallisce, ma riparte dalla Terza Categoria. Inizia qui la rapida scalata. Tra il 2010/11 e il 2012/13 vengono vinti tutti i campionati: Terza, Seconda e Prima Categoria. Nell’estate 2013 un ulteriore premio. Invece di giocare in promozione, arriva la fusione con il Montecorvino Rovella, il cui titolo era stato ceduto nell’anno precedente all’Angri Calcio (da non confondere con l’Angri storico). Rilevando questo titolo la Scafatese, col provvisorio nome di Pro Scafatese, si è ritrovata in Eccellenza. Qui, però, l’inedita sfida con la realtà di quartiere della Virtus Scafatese, che rilevando il titolo dello Sporting Salerno si è ritrovata anch’essa a contendere il primato cittadino alla ben più popolare squadra di Scafati. A fine stagione la beffa di vedere la Virtus, realtà minore della città, promossa in D e che quasi a voler lanciare la sfida ha poi eliminato la denominazione “Virtus” dal suo nome. A maggior ragione la Scafatese, che ha provveduto a eliminare la dicitura “Pro” dal nome, punta dritto a salire in D per far vedere chi comanda in città.
Probabilmente è la partita più difficile del girone, contro una delle squadre più attrezzate e principale candidata alla promozione in D (insieme alla “iper-nominata” Nocerina), che sicuramente vorrà riscattare il pareggio dell’ultima giornata a Campagna. Andiamo a Scafati con umiltà e proviamo a strappare un punto.