Altro scontro salvezza per l’Ariano. La trasferta prossima sarà a Sant’Antonio Abate, in una gara sicuramente tesissima. Le squadre sono separate da soli 3 punti. Il Sant'Antonio Abate occupa la prima posizione fuori dalla zona play out, mentre l'Ariano occupa l'ultima che dà accesso ai play out evitando la retrocessione diretta, ma il ko contro l'Eclanese ha riavvicinato i cugini vertiginosamente. Situazione complicata, ma bisogna lottare.
La storia. Il Sant’Antonio Abate affonda le sue radici nell’Antoniana, la vecchia squadra della città di Sant’Antonio Abate. L’Antoniana scompare nel 1968, lasciando per tre anni la città senza calcio. La nuova squadra del Sant’Antonio Abate parte dalla Terza Categoria, ma in pochi anni scala tutti i livelli del calcio regionale, portandosi al top nella stagione 1978/79 vincendo il campionato di Prima Categoria e accedendo alla Promozione (equivalente dell’attuale Eccellenza). Nel 1981/82 arriva la retrocessione in Prima Categoria. Nel 1984/85 si torna in Promozione, ma stavolta è diverso. Già nel 1985/86 i giallorossi sfiorano la promozione in Interregionale arrivando secondi per soli due punti in meno dell’Angri. L’anno dopo ancora per due punti, ma stavolta in più sull’Ebolitana, fanno la differenza e portano il Sant’Antonio Abate alla prima storica promozione in Interregionale. Il campionato 1987/88 è ottimo e si chiude con un eccellente terzo posto. Il paese sogna, ma in estate per problemi economici la squadra non viene iscritta al nuovo torneo e torna a giocare in Promozione.
Iniziano anni bui, che sfociano con la mancata ammissione alla neonata Eccellenza nel 1990/91 e con la retrocessione in Prima Categoria nel 1991/92. Nel 1995/96 arriva il ritorno in Promozione, che dura solo un anno. Il ritorno in Promozione che dà il via al nuovo momento d’oro della squadra arriva nel 2000/01. In Promozione nel 2001/02 il Sant’Antonio Abate chiude ottimamente al primo posto alla pari col Gaudianum; nel conseguente spareggio è però il Gaudianum ad avere la meglio. In estate, comunque, il Sant’Antonio Abate ottiene il ripescaggio e torna ai massimi livelli del calcio regionale, approdando in Eccellenza. Qui seguono vari campionati di buon livello che fanno da preludio al trionfale campionato 2005/06, dove al termine di un duello con il Gragnano, risoltosi con un vantaggio di 5 punti, il Sant’Antonio Abate chiude in testa il girone e torna dopo ben diciannove anni in Serie D.
In D, dopo la bella stagione 2006/07, per due volte solo i play out salvano i giallorossi. Nel 2007/08 la miglior posizione nella regular season decide le sorti della sfida contro il Paternò in favore dei campani; nel 2008/09 è tutto più facile con una doppia vittoria nel play out contro lo Sporting Genzano. Il 2009/10 è invece positivo: quinto posto finale e accesso ai play off, dove però il Pianura demolisce i giallorossi per 6-1. Pessimo il 2010/11, dove ancora una volta il Sant’Antonio Abate è costretto ai play out: stavolta dopo l’ottimo pareggio esterno, viene sconfitto in casa dall’Angri e retrocede. Fortunatamente il ripescaggio riammette i giallorossi in D. Nella stagione successiva arriva una salvezza tranquilla, ma arriva anche la vittoria della Coppa Italia di Serie D, che permette di accedere alle semifinali dei play off nazionali, dove solo ai rigori ha la meglio il Cosenza dopo uno spettacolare 4-4. Dal sogno della promozione alla dura realtà del ritorno in Eccellenza. Infatti, l’ultima stagione in Serie D del Sant’Antonio Abate è quella del 2012/13, dove ai play out i campani sono condannati da un doppio 0-0 contro il Nardò, che ha chiuso meglio la regular season e si salva. Salvezza onesta nella passata stagione in Eccellenza. In trasferta purtroppo le cose finora sono andate costantemente male, ma tutte le partite ormai sono fondamentali e di punti ne abbiamo già persi tanti. E' uno scontro diretto, proviamoci.