Si gioca in casa a cavallo tra la gara col Sant’Agnello e la proibitiva trasferta di Nocera Inferiore. Eppure la gara di Coppa Italia contro la Calpazio è una gara che chiama a raccolta il popolo arianese. Non per la rivalità, inesistente; non per l’obiettivo, chiaramente secondario rispetto al campionato. Bensì per il fascino tipico di ogni impresa calcistica. Si parte da un 2-0 per loro, che pur di buon livello, sono pur sempre una squadra di una categoria inferiore alla nostra. Quindi giochiamocela.

Come passiamo. Non abbiamo molta scelta. Per andare avanti dobbiamo necessariamente vincere con almeno tre gol di scarto. La sconfitta per 2-0 dell’andata ci obbliga a giocare una gara all’attacco. Un 2-0 per noi ci porterebbe ai supplementari e, in caso di 2-0 per noi anche al termine dei 120’, ai rigori. Una vittoria con due gol di scarto, ma subendo dei gol, ci eliminerebbe per via del numero di reti realizzate in trasferta superiore per i nostri avversari.

Come arrivano. La squadra di mister Voza, pur indicata tra le più quotate nel girone D di Promozione per salire in Eccellenza, ancora non sta ingranando. Dopo le prime due vittorie che avevano caricato l'ambiente, è arrivata l'inattesa sconfitta interna contro la Rocchese che ha nuovamente spento l'entusiasmo. Gli addetti ai lavori sono, però, certi che alla distanza i granata verranno fuori.

Non sarà importante come il campionato. Abbiamo altre priorità, ma nel calcio si deve giocare per vincere e dando il massimo. Poi se il risultato non arriva pazienza, ma bisogna crederci e provarci. E poi per fare morale cosa c’è di meglio di una bella impresa.



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