Angelo Grasso, un nostro lettore, ci ha voluto raccontare come ha vissuto la giornata del primo maggio con un pensiero rivolto a chi un lavoro non ce l’ha…
Sono un giovane disoccupato 30enne in cerca di occupazione e che si dedica (saltuariamente), a svolgere qualche piccolo lavoro di giardinaggio, manutenzione ad abitazioni, giardini etc.
Oggi, nella ricorrenza della festa dei lavoratori, mi è toccato lavorare e ringrazio Iddio ed il gentilissimo amico che mi hanno dato la possibilità di guadagnarmi, col sudore e con le mani, qualche euro per poter sostenere le piccole spese di tutti i giorni. Per me che lavoro saltuariamente non è mai festa.
Tornato a casa guardavo i guanti sporchi...i miei guanti da lavoro che uso per il giardinaggio. Quei guanti che mi hanno permesso di salvaguardare anche oggi la mia dignità di persona. Quei guanti che tante altre volte mi hanno dato la possibilità di poter tenere la schiena dritta. Quei guanti che lo faranno ancora, non appena li indosserò per svolgere qualsiasi lavoro, anche il più umile...non importa! Quei guanti sono la cosa a cui tengo di più!
Non tengo molto alla mia auto, in quanto non sono un materialista...non ci tengo molto a vestirmi "alla moda" perchè non ho la disponibilità economica per farlo...non posso uscire tutte le sere con gli amici e spender soldi per il divertimento perché lavorerei solo per uscire la sera e basta...non posso permettermi un telefono di ultimissima generazione perché butteri soldi inutilmente...non posso offrire il caffè al bar a chi incontro per caso perché a volte ho davvero pochi spiccioli in tasca, ma posso vantarmi di essere fiero di arrangiarmi così come capita.
Ecco, tornando ad oggi, mentre svolgevo i miei piccoli lavori di giardinaggio, pensavo a questo giorno, "LA FESTA DEI LAVORATORI", e mi chiedevo quanti lavoratori davvero festeggiano oggi.
Mi chiedevo cosa avranno festeggiato oggi i familiari delle povere persone che hanno deciso di farla finita in seguito alla perdita del proprio posto di lavoro e della propria dignità
Mi chiedevo cosa avranno festeggiato oggi i giovani precari che spesso si trovano anche senza stipendio e senza contratto, quindi senza futuro.
Mi chiedevo cosa avranno festeggiato oggi tutti quei padri di famiglia che muoiono un pò al giorno, sempre di più, per colpa di qualcuno che decide sulle loro teste che bisogna trasferire l'azienda nella quale lavorano, all'estero, per abbattere i costi e sono costretti a perdere il lavoro.
Mi chiedevo cosa avranno festeggiato le persone che lavorano 12 ore al giorno con un contratto part-time e se non gli sta bene possono anche andar via e lasciare il posto ad un altro.
Mi chiedevo anche tante altre cose ed ero sempre più triste mentre pensavo...
Ecco, ora mi sto chiedendo come avranno festeggiato i responsabili di tutto ciò, come fanno ancora ad esser degni di esser chiamati uomi e cosa farebbero se i ruoli si invertissero...
Non riesco a darmi delle risposte... ma so soltanto che oggi il mio pensiero è andato a coloro che lottano ogni giorno per salvaguardare la propria dignità e per riuscire ancora a sognare un domani migliore di oggi...un passo al di fuori dal baratro...un raggio di sole dopo la tempesta!
La mia stima più profonda va a coloro che, nonostante tutto, riescono a farcela e a sorridere ancora ed alle associazioni che tutti i giorni, attraverso il volontariato e l'impegno, riescono a donare ancora un sorriso alle famiglie in difficoltà.
Ma il mio sostegno più grande va a tutte le famiglie delle persone che non ce l'hanno fatta a sorridere...che non sono riuscite a sognare e che si sono arrese.
Beh, nonostante tutto io continuo a sognare...continuo a sorridere...continuo a sperare!!!