Germana Puntel, la signora dello zafferano. Dalla Carnia a Lacedonia per coltivare l'oro rosso

di , Sabato, 18 Aprile 2015

La pioniera delle coltivazioni di zafferano a Lacedonia è una signora sottile e di classe.

Il cognome, e l'accento, tradiscono subito le sue origini. Germana Puntel, friulana della Carnia, è nata e cresciuta in un borgo di poche anime ai confini con l'Austria. Da pochi anni vive in Irpinia, e qui ha scelto di piantare e coltivare zafferano.

Ex manager aziendale, una carriera tutta in ascesa, Germana ha invece deciso di invertire la rotta della sua vita. Si è lasciato alle spalle il successo e ha deciso di scommettere tutto sulla sua nuova passione. Per amore del marito, irpino di Lacedonia, si è trasferita al Sud e si è messa in gioco ancora una volta.

"Non riuscivo a stare senza fare niente- esclama la signora Puntel-. Dal momento che mia suocera aveva un appezzamento di terreno abbandonato ho pensato di utilizzarlo per realizzare questo progetto di coltura dello zafferano. La mia nuova avventura imprenditoriale è iniziata mettendo a dimora ottomila piante officinali, suddivise in quattro specie: menta, melissa, origano e timo. Un'esperienza durata però poco perché non ha avuto un seguito felice". Allora Germana pensa di scommettere su un'altra produzione, quella dello zafferano, aroma di lusso, prezioso come l'oro (un grammo vale 14 euro).

Immagine di Cittadiariano.it

Una coltivazione più impegnativa, e certosina. Ma Germana non si spaventa affatto davanti alle difficoltà della prima produzione e alla successiva collocazione sul mercato.

"Qualcuno mi ha pure dato della 'matta'- aggiunge sempre la Puntel innamorata dell'Irpinia e del Mezzogiorno d'Italia-. Ma tutto ciò mi dava una carica ulteriore. Ero convinta di stare sulla giusta strada. In fondo, stavo realizzando un sogno senza fare del male a nessuno. E non potevo certo arrendermi per un intoppo burocratico o una critica". Determinata e caparbia.

Germana si alza all'alba per accudire le sue piantine, protette e allineate, divise poi in piccoli orti. Lei personalmente se ne prende cura, dall'alba al tramonto, ogni santo giorno.

E' dura la vita di chi sceglie di cambiare vita e di dedicarla all'agricoltura sperimentale.

Germana poi da buona montanara conosce le insidie dei pianori appenninici, e il micro clima, e l'asprezza dei raccolti. Ma non si lascia certo andare allo sconforto, mai.

"La più grande soddisfazione- dice ancora la pioniera irpina dello zafferano mentre carezza i petali violacei dai pistilli giallo-arancio- l'ho incassata dopo le prime analisi chimiche eseguite sulle mie piante in un laboratorio specializzato de L'Aquila. Per essere infatti commercializzato , e impiegato nell'industria alimentare, lo zafferano deve possedere parametri chimici ben definiti che sono poi il valore aggiunto della pianta, e la rendono pregiata e di alta qualità".

L'obiettivo per il futuro prossimo delle produzioni di zafferano di Germana Puntel è quello di estendere la coltivazione della pianta in altre aree della provincia, e di creare un consorzio che lo tuteli come prodotto d'eccellenza. La tenacia friulana, e di riflesso irpina, le farà raggiungere anche questo traguardo. 



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