Genova rinasce, la lanterna torni a risplendere (anche nel calcio)

di , Martedì, 04 Agosto 2020

3 agosto 2020. Una data storica per Genova. La città ha di nuovo il Ponte San Giorgio. A poco meno di 2 anni dall’immane tragedia del 14 agosto 2018 il ponte c’è di nuovo. Un segno di rinascita, non solo per Genova, ma per tutta l’Italia. Una dimostrazione che sul suolo italico si possono fare cose bellissime e con una tecnologia di livello raffinatissimo (se lo dice Renzo Piano bisogna credergli).

Genova è una città che vive e respira calcio tutti i giorni. La Sampdoria e il Genoa hanno vissuto una stagione piuttosto tribolata, come da qualche anno a questa parte. La Doria un po’ meno peggio dei Grifoni. I blucerchiati hanno iniziato il campionato 2019/2020 in modo disastroso. Tanto che una volta ultimi in classifica il presidente Ferrero si è affidato a Claudio Ranieri, per centrare la salvezza. L’uomo dei miracoli non ha tradito e la Samp ha festeggiato la permanenza in Serie A con qualche giornata di anticipo. Il Genoa ha tirato un sospiro di sollievo all’ultima giornata. Tre allenatori e tanta confusione in casa rossoblu. Alla fine Davide Nicola, uno che il grifone ce l’ha nel sangue, ha fatto quello che i tifosi genoani auguravano. Preziosi ha messo il club in vendita da 3 anni, ormai il re dei giocattoli sembra stanco del calcio.

Un peccato perché Genova ha vissuto epoche d’oro nel calcio. Nei primi anni ’90 c’erano Vialli-Mancini, c’era Boskov, c’erano Aguilera-Skuhravy, Bagnoli e Scoglio. C’era lo scudetto della Sampdoria e la vittoria ad Anfield Road contro il Liverpool del Genoa. C’erano Vierchowod e Signorini. C’erano Cerezo e Branco. C’erano Mantovani e Spinelli. C’era un derby che profumava di Europa. Genova c’è sempre, anche il Ponte San Giorgio c’è di nuovo. Ora i genovesi aspettano che il calcio torni ad alti livelli. Perché il derby del Ferraris è sempre bellissimo con i suoi colori, ma senza campioni non è la stessa cosa. Rinasci, Zena.