Si conclude oggi, sabato 17 novembre, il convegno “Nel cuore…del Tricolle”, organizzato dall’unità operativa cardiologica dell’ospedale Sant’Ottone Frangipane di Ariano Irpino. I lavori si erano aperti ieri presso il castello normanno. Urgenze, emergenze, scompenso cardiaco, novità in terapia cardiovascolare, valvulopatia,gestione sanitaria, ritmologia e una lezione magistrale sulla fibrillazione atriale a cura di Fiorenzo Gaita, direttore della cattedra di cardiologia dell’università di Torino, nella due giorni organizzata da Gennaro Bellizzi, direttore dell’unità operativa complessa di cardiologia e unità coronarica del Sant’Ottone Frangipane di Ariano. E’ proprio il direttore del convegno, Gennaro Bellizzi, a fare il punto della situazione del reparto di cardiologia. Lo stimato primario esordisce con queste parole:
Il reparto di cardiologia dell’ospedale di Ariano continuerà a garantire un impegno forte e intenso per tutelare la salute della popolazione irpina, dislocata su un territorio molto vasto, soprattutto circa possibili patologie acute. Il nostro reparto, al momento, garantisce la terapia intensiva coronarica, l’impianto di peace-maker, l’utilizzo di defibrillatori, la stabilizzazione e la cura dei pazienti con infarto acuto e aritmie minacciose. In questo senso, per completare il percorso virtuoso di cura del paziente, sarà necessario ripristinare, nel solco del decreto 49/2010, la convenzione con l’ospedale Moscati per l’emodinamica. Inoltre, il reparto di cardiologia del Frangipane ha attivato il progetto di tele cardiologia, che ci consente di monitorare direttamente in reparto le varie criticità presenti sul territorio
Come riferito dal primario Bellizzi, la due giorni cardiologica è stata caratterizzata anche da una visita nel comune di Zungoli, che attraverso l’associazione “Vincenzo Grande” è stato dotato di due defibrillatori. Nel piccolo centro irpino, Bellizzi, insieme a Fiorenzo Gaita, ha discusso della morte improvvisa, una patologia di stretta attualità per le dolorose vicende di cronaca che hanno registrato la morte di giovani sportivi. Bellizzi insiste molto sull’unica prevenzione possibile: dotare le varie strutture sportive di un defibrillatore. Il primario di cardiologia ha spiegato i meccanismi di questa subdola patologia: “La morte improvvisa colpisce soprattutto giovani, cuori già malati o che non sanno di essere malati. Alla base potrebbe esserci la sindrome di Brugata, ovvero una grave forma di aritmia, una sindrome coronarica acuta o ancora una displasia aritmogena del ventricolo destro”. Bellizzi si è soffermato inoltre sui temi della gestione sanitaria delle emergenze- urgenze e sulla fibrillazione atriale, patologia che colpisce la popolazione con un’età media superiore ai 70 anni e che può comportare gravi complicanze, quali la trombo embolia. Partendo dalla lezione magistrale di Gaita, il primario arianese ha accennato alla possibilità di un trattamento innovativo per la cura di tale patologia: l’ablazione.