Floriana Mastandrea: "ecco perché sono scesa in campo"

di , Domenica, 06 Gennaio 2013

Le considerazioni sulla politica e le ragioni della sua "discesa" in campo. Da Floriana Mastandrea riceviamo e pubblichiamo:

Come sociologa, giornalista e scrittrice, nonché per indole, ho sempre privilegiato le questioni sociali e i più deboli, sia con progetti lavorativi (network Universo Donna e Solidarietà, ad es.), che attraverso reportage e libri, in cui ho evidenziato l’interconnessione tra tematiche sociali, culturali, politiche ed economiche.

La mia esperienza è cominciata attraverso la collaborazione con i giornali e le tv locali in Irpinia, per continuare con la Rai. Oltre ad aver partecipato alla redazione di programmi (tra questi, Il tempo delle scelte con Romano Prodi), ho realizzato come coproduttrice (Rai International) un viaggio in Vietnam dal nord al sud per verificare le prospettive e i cambiamenti post bellici del Paese, a nord comunista e a sud, filoamericano.

Ho coprodotto un reportage tra Gabon e Alsazia per approfondire la conoscenza di Albert Schweitzer, il medico che nel 1913, rinunciando a una brillante carriera, fondò in Gabon l’ ospedale per i neri decimati da malaria, malnutrizione, lebbra, e prim’ancora, dall’ignoranza. Il reportage, andato in replica più volte a Rai Educational, è poi diventato un approfondito libro (L’altra Africa di Albert Schweitzer) nel quale, oltre al pensiero, ho raccolto le testimonianze di chi ha conosciuto il grande medico, esempio oggi più che mai di etica, dialogo tra popoli e culture, abnegazione e generosità. Ho poi collaborato alla sceneggiatura di un film su Schweitzer, depositata da tempo in Rai. Continuando su queste linee, dopo un viaggio a Cuba nel 2008, ho testimoniato l’aria di cambiamento e le esigenze dell’isola della rivoluzione, attraverso un altro libro, Resolver, Cuba.

Mi sono occupata inoltre della femmina agabbadora, antesignana della moderna eutanasia, che dava la “buona morte” ai bisognosi senza più alcuna speranza. Oltre ad averne parlato in un libro sulla Sardegna e ad aver ispirato un bel romanzo ad un esimio e stimato collega sardo (G. Murineddu), ho scritto la sceneggiatura di un film con Giuseppe Ferrara e promosso convegni sull’argomento, uno dei quali presso la Camera dei deputati (scaricabile dal sito di Radio radicale). Mi sono sempre messa in gioco in prima persona, investendo ad ampio raggio in ciò in cui ho creduto, nella convinzione che la politica non è solo quella fatta per mestiere, ma è nelle scelte di vita e nel modo di agire, è nel modo stesso in cui improntiamo la nostra vita, in sintesi, nella coerenza tra pensiero e azioni.

La sensibilità verso il prossimo, l’indole di lottatrice, dall’ambito familiare, che mi ha vista discriminata come “figlia di un dio minore” a seguito del mancato riconoscimento di mio padre naturale (che peraltro si è sempre detto tale), a quello lavorativo, mi ha portata, pur tra notevoli impegni personali e familiari, a decidere un ulteriore passo nel mettermi in gioco direttamente nell’agone politico.

Pur consapevole delle condizioni di partenza sfavorevoli, mi sono proposta liberamente e improvvisamente, dopo aver letto alcune mail in cui si chiedeva la disponibilità a candidarsi alle primarie di SEL. Ho saputo che la mia candidatura al Senato era stata accettata, la sera dell’antivigilia di Natale ed ho avuto a disposizione, oltre alla vigilia, Natale, Santo Stefano e altri due giorni per un’improba campagna elettorale. Si può gestire una campagna elettorale che riguarda la circoscrizione dell’intera Campania in cinque giorni, due e mezzo dei quali festivi? Senza considerare che un professionista della politica, è avvantaggiato da diversi fattori, tra cui una visibilità di lunga data sul territorio, oltre al supporto della struttura del partito. Di queste affrettate primarie, palliativo di una pseudo democrazia, non ci sarebbe stato alcun bisogno se fosse stata modificata la legge elettorale, ripristinando le preferenze o i collegi.

In ogni caso, il mio risultato personale ad Ariano, dove sono tornata a vivere, dopo oltre 15 anni trascorsi a Roma, è stato eccellente. Sono risultata la prima di SEL (quasi il 70% di preferenze), ed altrettanto soddisfacente è stato nel resto della Campania, se si considerano i motivi suesposti, ragione di più per ringraziare calorosamente coloro che mi hanno dato fiducia, rafforzandomi la convinzione di rimanere in gioco per apportare la mia professionalità e le mie idee, affinché in questo gattopardiano scenario in cui “tutto cambia perché tutto resti uguale”, si delineino le premesse per reali cambiamenti. A partire dalla sconfitta della sottocultura di questi ultimi nefasti anni, generatrice di una mentalità asservita ai falsi valori e al dio denaro, continuando con l’urgenza di cambiare la legge elettorale, per giungere al ripristino della buona politica, al servizio della gente.

Grazie alle oltre 500 persone che in meno di 5 giorni hanno deciso di darmi fiducia, e buon anno.    



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