Per lo Stato erano disoccupati. Solo per lo Stato, appunto. In un generale contesto d’intensificazione dell’attività di contrasto del lavoro nero, nei giorni scorsi, i militari della Tenenza di Ariano Irpino, agli ordini del Sottotenente Domenico PIRRO’, sono intervenuti nei confronti di una nota società di Flumeri ed hanno scoperto che, su quattro lavoratori impiegati, nessuno era assunto e ben due risultavano in stato di disoccupazione.L’intervento, alla luce di quanto previsto dalla Legge 183/2010 (“Nuove disposizioni a contrasto del lavoro sommerso”), che ha investito la Guardia di Finanza di nuovi compiti, è stato finalizzato alla verifica delle posizioni dei dipendenti, sia sotto il profilo della regolarità dell’assunzione sia sotto quello della corrispondenza tra figura contrattuale prescelta e le mansioni effettivamente svolte dai lavoratori.
All’atto dell’intervento dei finanzieri, l’opificio, situato nella zona industriale di Flumeri, sembrava del tutto inattivo, a parte un macchinario trovato ancora in funzione; un piccolo dettaglio che, avendo insospettito i militari, è costato caro al titolare dell’azienda (di anni 35, residente ad Ariano Irpino). Tra le carcasse di macchinari e scarti di lavorazione, infatti, i militari hanno trovato due dipendenti nascosti ed altri due - risultati a seguito degli approfondimenti, addirittura, in stato di disoccupazione - hanno tentato di eludere i controlli nascondendosi in un soppalco.
Al termine degli accertamenti, sono state irrogate alla società sanzioni amministrative che sfiorano i quindicimila euro, e la stessa è stata proposta per la chiusura ai sensi della legge 183/2010, che prevede l’applicazione di tale sanzione accessoria nel caso in cui il personale non assunto, abbia superato il 20% di quello trovato a lavoro in occasione di controlli.