Devo dire che, il due giugno ad Ariano Irpino è stato emozionante, la festa della Repubblica tenutasi in via Cardito, ha lasciato anche in persone come me (storicamente un po’ ciniche e distanti), un bel ricordo. Reduci dall’appena passata “Notte Rossa” vissuta nello stesso posto: una lunga notte tra musica, shopping e prima di tutto amanti della Ferrari, organizzata proprio come preludio alla festa della Repubblica (migliaia le presenze), all’evento andato avanti fino a tarda notte.
La mattina del due giugno, di nuovo tutti lì, tra gli amanti della “Rossa” di Maranello e le tantissime persone accorse per seguire la cerimonia ufficiale. Pur dilatando i tempi, prima che iniziasse il tutto, la gente ha atteso con pazienza, senza in verità annoiarsi, visto che oltre alle tante vetrine dei negozi “addobbate” ad arte per l’occasione, (il tricolore imperava ovunque), erano presenti le Ferrari, simbolo di un’Italia che funziona e che esporta la (nostra) Bellezza in tutto il Mondo.
Per onor di cronaca devo dire che il ritardo è anche stato causato da autorità Comunali forse e ribadisco forse, non avvezze a consultare l’orologio.
Sono salito sul palco e, man mano che leggevo di quel lontano giugno del 1946, del referendum che ci avrebbe portato alla Repubblica, quel referendum che ci allontanò per sempre dall’incubo del fascismo, si, quello stesso referendum che sancì il sacrosanto diritto di voto alle donne, di quei 12.718.641 voti che celebrarono la nascita finalmente di una Nazione, ho avvertito una sorta di fervore, quasi di impeto verso la terra ove vivo.
Mentre leggevo alla gente un’emblematica poesia dello scrittore – patriota Luigi Settembrini, le note dell’inno di Mameli, eseguite magistralmente dalla Fanfara dei Bersaglieri di Orsara, accompagnavano l’ascesa del “Tricolore” e tutti erano con lo sguardo proteso verso la bandiera. Devo dire che un certo “brivido” ha percorso la mia schiena.
Il grande applauso scaturito dopo è stato la risposta ad un momento che non dimenticheremo facilmente.
Il titolo di questa mia “epistole”, oltre a “Emozione, tanta gente”, comprende anche una “E...” che ha bisogno di essere spiegata.
La mia “E” del titolo voleva essere una congiunzione che portava a delle domande, quelle stesse domande che in molti mi hanno fatto alla fine della cerimonia.
La domanda era questa: “E dove erano le rappresentanze delle forze dell’ordine? Dove erano i rappresentanti del Comune di Ariano Irpino? A parte una “fugace pindarica apparizione del vice Sindaco”, tra l’altro riconosciuto a stento da me e tanti altri, poiché credo avesse dimenticato di indossare la classica fascia tricolore.
Devo rispondere ai tanti che mi hanno chiesto con un laconico “Mah” che dirvi...ai posteri...
Ringrazio invece chi delle autorità era presente alla cerimonia. A questo punto io magari cambierei il titolo: Festa della Repubblica, emozioni e tanta gente.
Patriotticamente vostro, Big wave.