Espulsi dal Pd Antonio Ninfadoro, Fabrizio Procopio e Catia Rossetti. La commissione di garanzia del PD ha deciso di espellere dal partito i tre dissidenti Antonio Ninfadoro, Catia Rossetti e Fabrizio Procopio perchè hanno scelto di sostenere nelle prossime amministrative di Ariano il candidato sindaco Giovanni La Vita che rappresenta le due liste civiche, Centro Sinistra per il Cambiamento ed Ariano Bene Comune.

Il segretario del circolo di Ariano, Domenico Carchia, dovrà  notificare ai tre dissidenti il provvedimento della commissione di garanzia del partito per non aver aderito alla coalizione del PD con il PSI con Guido Riccio candidato sindaco, applicando l'art.2 comma 9 dello statuto del Partito Democratico.

La rottura è avvenuta qualche mese fa quando la segreteria provinciale non ha accolto la richiesta degli esponenti del partito arianese di effettuare le primarie, da qui la scelta degli esponenti del partito di sostenere la candidatura di La Vita, incassando anche l'appoggio della Parlamentare avellinese Valentina Paris mettendo in evidenza la debolezza del segretario De Blasio il quale ha dovuto subire anche l'affronto di altri due esponenti del PD, Festa e Petitto che hanno dato il loro appoggio ad un altro candidato sindaco del tricolle Antonio Santosuosso, anche lui candidato sindaco rappresentante di altre due liste civiche, Ariano Cambia e ProCivitate.

Intanto ecco una riflessione a caldo di Fabrizio Procopio uno degli espulsi:


Breve riflessione a caldo sulla mia espulsione dal PD. 16 maggio 2014 alle ore 15.40

Come dimostrano tutti i comunicati degli ultimi 3 mesi, il PD qui ad Ariano, avallato dal provinciale, voleva chiudere un accordo ingiustificato, vergognoso e inconcepibile con la destra di Cusano (ncd), di Caso (ex zecchino), di Castagnozzi (ex zecchino), di Peluso (ex zecchino), di D'Amato (club forza silvio). La mia reazione non poteva che essere immediata, una e una sola: DISOBBEDIENZA.

Poi è finita che il PD di Ariano è stato addirittura rigettato da quegli alleati rimanendo solo e dimenticato: tristezza, imbarazzo, disonore, mortificazione politica.
 
Io, nel pieno rispetto e tutela dei valori fondativi del MIO partito ho DISOBBEDITO e mi sono candidato in una coalizione del tutto rispondente ai valori statutari del PD: onestà, uguaglianza, giustizia sociale, solidarietà, democrazia, tutela del bene comune. Una coalizione per il Bene Comune composta dal civismo e dal centrosinistra coerente e onesto.
Ieri sera ho ricevuto la lettera d'espulsione dal MIO partito.

Sono certo che questa reazione isterica del PD sia dovuta al fatto che stanno lentamente realizzando che la creatura che Harambee ha creato, Ariano bene Comune, è quella che vincerà le elezioni.

Questo goffo tentativo di epurazione sovietico-democristiana frutto dell'imbarazzante mediocrità politica di Carmine De Blasio (segretario provinciale del PD), dei suoi superiori e dei suoi inferiori, non può che rappresentare per me motivo di merito e grande orgoglio.
Non basta una piccola maggioranza provinciale incattivita e politicamente deviata per rendere normale una mediocre anomalia politica come la segreteria di De Blasio.
 
Sono certo che prima o poi anche in Irpinia il PD tornerà ad essere un partito rispondente ai valori dello statuto nazionale.
Presto smetteremo di allearci con forze politiche impresentabili. Sono certo che prima o poi l'infezione politica sarà debellata.
 
Offro la mia espulsione dal PD e il mio risultato elettorale ai democratici e alle democratiche, agli onesti, ai liberi e disobbedienti, a tutti quelli che hanno nel cuore un grande partito di centro-sinistra,  e poi a tutti i cittadini che desiderano che questa città, Ariano Irpino, possa tornare a vivere e brillare d'eccellenza, di efficienza e di onestà morale e politica. E in ultimo a tutti gli attivisti, simpatizzanti ed elettori di Harambee e di ABC. Non ci fermeranno, MAI.
 
L'obbedienza non è più una virtù (cit. Lorenzo Milani)
 
Ovviamente la mia solidarietà va agli altri due miei compagni anche loro epurati. Catia Rossetti e Antonio Ninfadoro. Insieme vinceremo il ricorso contro questa barbarie.



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