Erbe officinali al posto del tabacco, dal Sannio parte la sfida alle nuove colture

di , Giovedì, 09 Aprile 2015

* La redazione di Città di Ariano si scusa con i lettori per l'erroneo accostamento fatto in un precedente articolo, tra il progetto Ripot ideato dall’Apis di Benevento e la storia dei fratelli Sateriale che si occupano prettamente di ortaggi e non di piante officinali.


Erbe officinali al posto del tabacco, dal Sannio parte la sfida alle nuove colture. E' l'unica provincia campana a sperimentare la 'rivoluzione silenziosa' dell'agricoltura

La 'rivoluzione silenziosa' dei campi sanniti è iniziata un anno fa. Là dove un tempo c'erano distese di tabacco oggi ci sono colorati appezzamenti di piante officinali. Si chiama 'progetto Ripot' e sta per riconversione delle aziende tabacchicole in imprese che coltivano calendula, melissa, malva, echinacea, salvia, issopo, timo. Insomma una vera e propria svolta produttiva, e altrettanto redditizia per imprenditori agricoli che hanno creduto e scommesso sull'innovazione apportata all'agricoltura nel Sannio, prima e unica provincia campana ad averla sperimentata e avviata con successo mediante un solido partenariato con  l'Apis di Benevento nella qualità di capofila, il Dipartimento di  Farmacia dell'Università di Salerno in qualità di partner nonché responsabile Scientifico del progetto  Prof.ssa Enrica De Falco , il Dipartimento di Ingegneria Industriale e dell'Informazione (DIII) SUN di Aversa   Prof.ssa Michelina Catauro , la COTAB , e il Vivaio Vigliotti . Sono nove i campi sperimentali estesi in un raggio di 50 chilometri da Calvi a San Giorgio la Molara, da Airola al capoluogo. Questa che si è da poco conclusa è stata la prima stagione di raccolta e trasformazione delle erbe officinali impiegate nella farmacologia e nell'erboristeria. La Apis, sta per Associazione Provinciale Imprese Sannite , è impegnata a seguire e divulgare  i progressi fatti in dodici mesi dal progetto Ripot che oltre a essere una novità nel panorama agricolo e imprenditoriale è innanzitutto un'appetibile opportunità occupazionale per i giovani, e un investimento per il futuro prossimo delle zone collinari dell'entroterra campano.

Alla Co.Tab. di contrada Cesine a San Giorgio del Sannio si essiccano e si trasformano le erbe coltivate in piccoli ma fecondi appezzamenti di terreno. Le condizioni micro-climatiche sono fondamentali per l'attecchimento e il successivo sviluppo delle erbe officinali. La raccolta va da maggio a novembre, poi i terreni si riposano per riprendere il ciclo all'inizio della primavera.

Immagine di Cittadiariano.it

Le erbe raccolte vengono messe a essiccare su appositi setacci per un paio di settimane, vengono successivamente infornate e preparate per essere rilevate dalle case farmaceutiche ed erboristiche che le impiegano nella lavorazione dei prodotti finali. Tutto avviene con l'impiego degli stessi mezzi e degli stessi macchinari usati a suo tempo per il tabacco. Cambiano però, e pure notevolmente i costi, sia quelli di produzione sia quelli di lavorazione. “Lo scopo del progetto Ripot- spiega Zollo Beniamino presidente dell’APIS e Responsabile  amministrativo e divulgativo del Progetto RIPOT  - è creare una nuova forma di economia nelle aree rurali del Sannio vocate fino a qualche anno fa alla tabacchicoltura e offrire nel contempo alle giovani generazioni un'opportunità lavorativa. Di questi tempi, e per il nostro territorio, è una grossa occasione di rilancio e una sfida da cogliere”. Chi ha sfidato già il pregiudizio e lo scetticismo che accompagna solitamente un progetto in embrione ha pertanto raccolto risultati soddisfacenti.La filiera delle piante officinali al momento presente solo nel Sannio sta rappresentando una concreta alternativa di ripresa per l'agricoltura locale e per l'interesse crescente dei consumatori, per il mercato in generale proiettato verso l'impiego di prodotti bio e naturali. Le erbe officinali apportano svariati benefici e sono impiegate anche come integratori alimentario oltre che come cosmetici, farmaci, mangimi,agro-farmaci, prodotti per l'industria conciaria e per la tintoria. Il territorio beneventano è quello che presenta diversi aspetti favorevoli alla filiera delle piante officinali sia per la qualità ambientale sia per la variabilità delle condizioni pedo-climatiche.



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