Ancora una volta ritengo di intervenire per avere risposte riguardo allo stato reale dell'ospedale Frangipane, a tutt'oggi disattese.
In una situazione così critica e di confusione generale, si rincorrono voci, opinioni e ipotesi che non aiutano noi cittadini ad acquisire una visione chiara degli indirizzi di politica sanitaria spettanti a chi ha responsabilità pubbliche.
Al momento conosciamo soltanto numeri e statistiche.
È noto che persistono ancora difficoltà a riaprire il pronto soccorso, che vi sono criticità relative al funzionamento dei reparti, che uno di essi è stato chiuso e che il personale ospedaliero, medico e paramedico, al quale rivolgo il mio encomio per l'instancabile e meritorio lavoro di assistenza e cura sanitaria che sta portando avanti in queste ore, è in estrema difficoltà nel far fronte a questa emergenza, in quanto ancora ignote appaiono le linee-guida che la direzione generale dell'ASL intende fornire.
Non è tempo di speculazioni o strumentalizzazioni politiche, ma di capire come la politica tutta debba assumersi la propria responsabilità nel contribuire a far sì che il nostro ospedale eserciti la funzione che compete a un DEA di 1^ livello, soprattutto a fronte dell'emergenza che stiamo vivendo e che desta non poche preoccupazioni tra la popolazione.
Gli arianesi hanno dimostrato di essere ancora una volta un popolo unito e responsabile.
La situazione è seria e occorre dare risposte serie.
Noi cittadini, come già stiamo facendo, continueremo a fare la nostra parte.
Le istituzioni facciano la loro.
Le autorità sanitarie diano le dovute e necesarie risposte alle legittime preoccupazioni di tutti noi.
Questa battaglia si vince uniti e nella reciproca e fondamentale fiducia tra tutti coloro chiamati a fronteggiarla.