Da sabato 7 luglio 2018 in tutta la Campania ed in provincia di Avellino inizierà ufficialmente la campagna di sconti che terminerà giovedì 30 agosto 2018.
Anche quest’anno i saldi estivi partiranno il 7 luglio in tutte le regioni contemporaneamente, una settimana in ritardo rispetto agli anni scorsi, ma termineranno in periodi diversi.
Secondo le stime dell'Ufficio Studi di CIDEC (Confederazione Italiana Degli Esercenti e Commercianti), ogni famiglia spenderà in media per l'acquisto di articoli di abbigliamento e calzature in saldo circa 250 euro per un valore complessivo intorno ai 3,7 miliardi di euro.
Grande attesa per i commercianti della provincia, che sperano di un risultato complessivo positivo. “E’ iniziato il conto alla rovescia per la caccia all’affare. Un appuntamento, quello dei saldi, molto atteso dai consumatori e dai commercianti che sperano di colmare un gap dei consumi condizionato da un andamento sempre più incerto e da un mercato senza regole” dichiara il presidente di CIDEC Avellino Nicola Grasso, che ammette: “I consumi sono stati piuttosto deboli e i segnali di ripresa di cui si parla tanto si fanno attendere”
Per Grasso, che si dice concorde con la linea del presidente nazionale Esposito, “naturalmente un giudizio sull'esito di questa stagione di saldi dovrà necessariamente tener conto delle intollerabili anticipazioni degli sconti lanciati in primo luogo dalle catene e dai potenti monomarca. La Cidec non si stancherà mai di segnalare azioni di concorrenza sleale alle Autorità competenti: non c'è niente di peggio che scrivere leggi e regole il cui rispetto non può essere garantito”.
Inoltre i consigli della CIDEC, la Confederazione Italiana Degli Esercenti Commercianti della provincia di Avellino, per i saldi:
"Spendiamo nei negozi sotto casa, di fiducia, in modo da poter valutare liberamente la convenienza dell’acquisto e favorire la ripresa delle attività locali - esorta il presidente Nicola Grasso - si prevede infatti un periodo molto difficile per il commercio di vicinato e anche se secondo l’Istat le vendite al dettaglio aumentano grazie alla grande distribuzione per le imprese operanti su piccole superfici, il bilancio è ancora negativo. I consumi delle famiglie non sono ancora avvicinabili al periodo precedente la crisi, i costi fissi e del lavoro non calano. Così i punti vendita di quartiere continuano a chiudere a vantaggio dei grandi centri commerciali: di questo passo tra dieci anni dovremmo dire addio ai negozi sotto casa, e quindi la temuta desertificazione dei nostri paesi è una minaccia sempre più incombente" conclude.