Covid-terrorismo, ma che colpa abbiamo noi?

di , Martedì, 03 Novembre 2020

Mentre continuiamo a combattere il Covid, che ci sta letteralmente smembrando a livello economico e sanitario, il fondamentalismo islamico  miete senza freni  le sue vittime. Una guerra che ci logora da ben 20 lunghi anni.

Ma quando è cominciato tutto? Basta tornare indietro nel  lontano 2001, quando l'11 settembre le torri gemelle vengono colpite: 2977 morti: l'America in ginocchio, il mondo intero incredulo dinanzi a cotanta barbarie. Il più violento attacco di tutti i tempi, al quale poi si sono susseguiti tutti gli altri; morti su morti, una scia di sangue che sembra infinita. Notizia di ieri sera: Vienna colpita al cuore, un commando armato ha compuito attentati coordinati in sei punti del centro della citta'. È di cinque vittime il bilancio dell'atto terroristico: quattro i civili uccisi, due uomini e due donne,  più uno degli attentatori: cinque persone ferite  in pericolo di vita, tutte  colpite da colpi di arma da fuoco. Fa davvero ribrezzo e paura l'elenco degli attentati di questi ultimi anni,  ancor di più l'elenco delle vittime innocenti. Eppure se ci soffermiamo solo un secondo a pensare, notiamo, forse, che l'Occidente è sempre rimasto fermo a guardare, immobile, si è sempre dimostrato debole nei confronti del proprio nemico, o magari, non ha avuto il coraggio di affrontarlo. E allora la domanda da porci è: "E' più facile dimostrarsi deboli e non combattere, oppure combattere essere sconfitti e apparire agli occhi del mondo deboli? E' giusto rimanere inermi a guardare?" E rimane il fatto che tra Covid e fondamentalismo islamico uno dei due prima o poi avrà la meglio se non ci diamo una mossa.