La Campania resta in zona rossa Covid-19 almeno fino a metà aprile. Smentendo ogni indiscrezione e ipotesi basata sulla proiezioni e sull'analisi dei dati dell'ultima settimana, il monitoraggio della cabina di regia Iss col ministero della Salute colloca la regione nuovamente – siamo alla quinta settimana – in zona rossa, cioè nell'area di massima restrizione (chiusi ristoranti e bar tranne che per domicilio e asporto, chiusi barbieri , parrucchieri, estetisti). Il motivo è l'RT superiore a 1,25. La Campania ha una occupazione delle strutture sanitarie per malati Covid-19 che – stando ai dati di Agenas – non supera i livelli minimi di allarme: 26 terapie intensive e 36% posti di degenza ordinaria. Ma a livello nazionale l tasso di occupazione in terapia intensiva è complessivamente in aumento e sopra la soglia critica del 30%: è pari al 41% contro 39% della scorsa settimana. Per le scuole in Campania invece dovranno comunque riaprire infanzia, elementari e la prima media: il nuovo decreto Draghi prevede infatti che questi istituti aprano in presenza a prescindere dalla zona di rischio Covid, quindi anche in rossa.
Ora si attende soltanto il provvedimento di conferma del ministro della salute Roberto Speranza. Attività commerciali chiuse, con la ristorazione limitata al delivery e i bar all’asporto.
"Purtroppo - ha commentato Enrico Coscioni, presidente Agenas e membro della cabina di regia nazionale - anche se l’incidenza sui ricoveri in terapia intensiva e quella sulla letalità resta pressoché contenuta, vi sono zone, come l’area metropolitana di Napoli e l’agro Nocerino-Sarnese, in cui la circolazione delle varianti è sempre molto diffusa e si combatte contro un virus che si è fatto anche molto aggressivo".