Il Consigliere regionale Enzo Alaia ha scritto una lettera al Governatore della Campania, Vincenzo De Luca, per chiedere che la Regione intervenga sulla condizione di difficoltà nella quale versano le tantissime aziende boschive ferme in ragione del DPCM del 22 marzo 2020, varato dal Premier Giuseppe Conte per contenere il contagio da Coronavirus. Un intervento considerato necessario anche per evitare ripercussioni sulla filiera agricola, essenziale per la vita del Paese in questa fase di emergenza.
"Molte aziende di tale settore - scrive Alaia nella sua missiva - sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere agricole che, come è evidente, sono in buona parte essenziali. Tale circostanza - osserva il Consigliere regionale - impone che gli Uffici territoriali di Governo valutino la opportunità di assicurare la operatività delle attività produttive selvicolturali, al fine di evitare rallentamenti o persino lo stop di produzioni agricole dei tipi più svariati che si avvalgono dei prodotti di tali aziende (ad esempio, la produzione di pomodori o la viticoltura)."
"D'altronde - prosegue Alaia - occorre tenere in considerazione che la legge dispone che fino a 600 metri sul livello del mare, le aziende boschive possano effettuare tagli fino al 15 aprile. Il periodo di fermo imposto dal Governo in ragione della diffusione del Coronavirus, ha impedito a queste aziende di operare e, quindi di approvvigionare le realtà produttive del settore agricolo. E' evidente, pertanto, che il Governo nazionale dovrebbe valutare non solo di consentire alle aziende boschive di essere escluse dal fermo imposto dal DPCM del 22 marzo, ma anche lo spostamento di almeno un mese del termine del 15 aprile."
Alaia conclude appellandosi alla sensibilità del Governatore affinché - scrive - "voglia adottare ogni iniziativa utile per sensibilizzare il Governo nazionale e le Prefetture ad adottare i provvedimenti del caso. Ciò al fine di evitare ulteriori danni alle aziende boschive già duramente provate dalla crisi economica."