Avendo bisogno di sei dipendenti a tempo determinato il Comune di Ariano si è rivolto ad una società di lavoro interinale, prescegliendo il contratto di somministrazione di personale: soluzione onerosa, non certo trasparente, dai costi non trascurabili, e di dubbia legittimità, perché n contrasto con l’art. 97 della Costituzione. Il risultato della fornitura, commissionata alla Tempor s.r.l., è stato sorprendente, essendo risultati prescelti, su una platea di 500 aspiranti, sei concorrenti non propriamente sconosciuti, diciamo così, all’Amministrazione Comunale. Ovviamente nulla contro i prescelti, giovani valenti e brillanti ai quali auguriamo tutto il meglio possibile. Riteniamo però che il reclutamento di personale presso un Ente Pubblico debba essere un’occasione per affermare regole di trasparenza, linearità, meritocrazia. Non è bello trincerarsi dietro una figura contrattuale anomala (la somministrazione, appunto) presumibilmente per dribblare le rigide regole che presiedono ad un concorso pubblico. Non è bello, soprattutto, illudere tanti giovani in cerca di una occupazione, sia pure momentanea, farli affannare ad inviare curriculum e a rispondere a telefonate di presunta selezione, salvo a scoprire che nemmeno un curriculum da premio Nobel gli avrebbe garantito l’assunzione. In questi giorni valuteremo attentamente la legittimità e l’opportunità di quanto posto in essere, e poi intraprenderemo ogni utile iniziativa, interessando ANAC, Prefettura e Corte dei Conti.