Consiglio comunale. Franza non si dimette, Cusano passa all’opposizione

Martedì, 17 Dicembre 2019

Lo attendevamo tutti questo consiglio comunale ad Ariano Irpino. Lo attendevamo con la stessa trepidazione con cui si aspetta di vedere l’ultima puntata della nostra serie televisiva preferita, quella in cui tutte le questioni aperte vengono finalmente risolte. Così però non è stato in questo caso; non si è trattato né dell’ultima puntata, né tantomeno è stato risolto qualcosa.

Il discorso è stato condotto sulla base del concetto di responsabilità politica. Questo concetto è stato utilizzato dalle parti per lasciare sostanzialmente invariata la situazione.

Da un lato il sindaco Franza non ha voluto infatti prendersi la responsabilità di dimettersi; dall’altro lato, l’opposizione non ha voluto prendersi la responsabilità di sfiduciarlo.

Si tratta di una strumentalizzazione del concetto di responsabilità politica? Forse, ma ciò che ha davvero preso in contropiede l’opinione pubblica e tutte le varie previsioni è probabilmente stata la mancanza di conseguenza da parte delle varie forze.

Franza aveva assicurato che, se non avesse ottenuto l’appoggio dei gruppi di opposizione dopo le consultazioni, si sarebbe dimesso; l’opposizione, invece, che ha sempre sostenuto che la città è paralizzata dal punto di vista amministrativo, continua a non sfiduciare il sindaco.

Se ci limitiamo ad osservare il fenomeno si può tranquillamente concludere che, in nome della responsabilità, si sta perpetuando una situazione di incertezza insostenibile.

 Le eccezioni sono state rappresentate da Cusano, Manduzio, e da Filomena Gambacorta, che hanno dichiarato la propria chiusura a Franza. Cusano, nello specifico, preso atto della sostanziale eterogeneità valoriale della Lega rispetto all’attuale giunta, è passato all’opposizione dopo aver sottolineato la sua delusione rispetto all’attività di quest’ultima ed aver fatto dimettere l’assessore De Luca.

Orsogna, infine, cogliendo il problema principale ha sottolineato come in fin dei conti, nonostante i proclami, e delle linee programmatiche modificate, non si sia assolutamente parlato di programma.



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