"In qualità di presidente della commissione consiliare Affari Sociali ma anche come operatore della sanità, che conosce benissimo le difficoltà di una professione sempre più svilita nei suoi contenuti e sempre più arricchita di numeri che devono quadrare e di carichi di lavoro sempre più onerosi a fronte di un progressivo depauperamento di personale che non viene sostituito, insieme agli altri membri della commissione e dell’intero Consiglio comunale mi sono attivata affinché si potesse portare all’attenzione delle figure istituzionali preposte la discutibile e pericolosa applicazione del decreto 42 che si tradurrà in un declassamento del nostro SIT a centro di raccolta sangue. Non è più tempo di personalismi, di spasmodica ricerca del consenso a tutti i costi, di esposizione mediatica o di puntare il dito verso una cattiva gestione politica, d’altronde l’alternanza politica di questi anni ci mette al riparo da facili attribuzioni di colpe, governi vittime a turno di esecrabili e indiscriminati tagli alla sanità.
E’ tempo di ricordare a tutti noi presenti che la comunità non vorrà sentire inutili e sterili contrapposizioni politiche ma pretenderà dalle istituzioni locali e regionali un impegno fattivo.
Pertanto, fermo restando l’impegno continuo del potenziamento della raccolta sangue chiediamo a tutte le forze politiche, ai sindaci e alle associazioni un impegno fattivo.
Per volontà del consiglio insieme al dottore Carmine Grasso redigeremo un documento da sottoscrivere insieme ai sindaci del comprensorio da presentare al governo regionale.
Un caloroso ringraziamento va al direttore generale dottore Ferrante, al dottore Oto Savino, al dottore Fortunato, al dottore Bellizzi per il loro contributo propositivo e, non ultimo, al collega dottore Carlo Iannace, neoconsigliere regionale, che si è fatto carico in qualità di portavoce presso il Consiglio regionale di questa problematica".