Gli abitanti convivono da sempre con il rischio 'scivolamento'
Castel del Lago- L'area da blu è diventata rossa: un cambio di colore che sta a indicare soprattutto l'innalzamento della pericolosità e della soglia di rischio. La periferia di Castel del Lago, la maggiore frazione del Comune di Venticano, a ridosso della Napoli-Bari, da anni convive con uno smottamento lento.
Il sottosuolo è solcato da una copiosa falda acquifera ma le piogge abbondanti degli ultimi giorni hanno accentuato il fenomeno idrogeologico, e hanno convinto i responsabili dell'Ufficio Tecnico municipale ad aumentare pure il livello di attenzione intorno a quel perimetro collinare assai fragile, attraversato da un movimento di origine franosa, a poca distanza dal torrente Mele, affluente del fiume Calore, che passa poco più giù dell'abitato.
I rovesci meteorologici di questa settimana hanno in effetti eroso ulteriormente quelle faglie di terreno già interessate a una progressiva erosione e al conseguente scivolamento. Chi risiede poco più su della zona conosce bene il fenomeno, e ci convive con le dovute precauzioni, ma i rischi che si corrono, si sa, sono sempre in agguato e così la paura di perdere tutto. L'area deve essere messa in sicurezza: se ne parla da anni, da troppi anni, e oggi, alla luce dei tragici fatti sanniti il problema è diventato di stretta attualità. Non a caso il personale dell'Ufficio Tecnico Comunale si sta adoperando per correre ai ripari, e scongiurare il peggio, redigendo un'apposita relazione da inviare alla Regione Campania. L'obiettivo è quello di ottenere finanziamenti mirati al ripristino del luogo e dell'alveo fluviale del torrente sottostante ma in tempi ragionevoli. Il timore che altre precipitazioni possano compromettere oltremodo lo stato dei luoghi è quanto mai fondato. La morfologia dell'area è particolare e delicata al tempo stesso. La presenza di abitazioni private a poca distanza dall'area interessata allo smottamento desta forti preoccupazioni. Altre micro frane nelle ultime ore hanno investito sempre quella fascia: un campanello d'allarme in più e per i tecnici e per gli abitanti del borgo posizionato sulla linea di confine tra Sannio e Irpinia