Riceviamo e pubblichiamo una "lettera aperta" di Nicola Castagnozzi, ex assessore comunale. Ricordiamo in breve la sua vicenda giudiziaria. L’accusa era di abuso d’ufficio nell’affare Eolico ad Ariano ma il giudice si è espresso per la piena assoluzione. L’ex Assessore all’Urbanistica, Nicola Castagnozzi, e l’ex consigliere comunale, Enzo Caso, escono puliti dalla vicenda partita da un duro manifesto pubblico in cui venivano accusati di curare i propri interessi economici. Secondo l’accusa i due, votando la delibera di consiglio comunale n. 20 del 26 marzo 2009 con cui il Comune di Ariano approvava il Pec, il Piano Energetico Comunale, diedero vita ad un conflitto d’interessi poiché avrebbero avuto una cointeressenza nella società che avrebbero poi dovuto gestire il Parco Eolico. La difesa, a cura dell’avvocato Giancarlo Giarnese, ha dimostrato il contrario.
“Assolto con formula piena perchè il fatto non sussiste.” E’ la sentenza che il Tribunale di Benevento, Presidente Dott.ssa Daniela Fallario, ha emesso nei miei confronti e dell’amico Enzo Caso in data 28/4/2016 depositata in data 16/6/2016. E’ da rilevare, come si evince dalle conclusioni, la richiesta di assoluzione da parte del Pubblico Ministero.
Il giudizio è intervenuto a causa di accuse rivoltemi nell’anno 2011, di interesse personale in atti pubblici, con pubbliche dichiarazioni e manifesto denuncia, pieno di calunnie e diffamazioni.
Da questa vicenda ho subito un danno di immagine notevole, in seguito ad una campagna stampa che si era quasi accanita contro la mia persona. Le accuse mi hanno fortemente amareggiato ma sono rimasto sempre sereno perché estraneo ai fatti contestati. Avrei potuto proclamare la mia estraneità e continuare nell’azione amministrativa e politica, invece ho preferito scomparire dalla scena pubblica in attesa che la Magistratura facesse il suo corso.
C’è voluto un pò di tempo ma la verità mi ha restituito quello che era mio: dignità ed onestà. Nella mia vita pubblica di consigliere comunale ed assessore ho operato sempre e solo nell’interesse della mia città. Ho subito una bella grana giudiziaria, innescata da livore politico e personale da chi, non avendo argomentazioni e nascondendo la sua nullità, ha utilizzato la calunnia per rendere visibile la sua persona nella nostra comunità.
Chi ha messo in atto le azioni diffamatorie e calunniose nei miei confronti ed anche chi ha fatto sciacallaggio politico farebbero bene a chiedere scusa all’intera città per il comportamento indegno e per il danno arrecato.
Le istituzioni comunali hanno bisogno di persone serie, oneste e leali. Chi ha dimostrato lacune farebbe bene a rendere libera la sedia di consigliere comunale.
Nicola Castagnozzi