Cashback: un buon fine, ma miglioriamo i mezzi

di , Venerdì, 11 Dicembre 2020

Dall’8 dicembre è attivo il Cashback, una delle iniziative del Piano Italia Cashless previste dal Governo Conte nella Legge di Bilancio 2020. L’obiettivo è incentivare le spese durante il periodo natalizio (fino al 31 dicembre), per poi protrarlo durante l’arco di un semestre. Esso offre la possibilità di ottenere un rimborso di denaro del 10% in base agli acquisti effettuati, fino ad un massimo di 1500 euro (quindi 150 euro totali di rimborso). Questo primo Cashback sarà accreditato sull’Iban fornito al momento della registrazione nel mese di febbraio.

 

Partecipare è semplicissimo. Basta essere maggiorenni, avere la residenza in Italia e poter usufruire di una carta di debito: infatti gli acquisti non dovranno essere pagati in contanti né tantomeno effettuati online.Fin qui, niente di straordinario, eppure si stanno riscontrando non pochi problemi. È stato, infatti, notato che alcune carte di debito funzionino meglio di altre (nessun problema per quelle del circuito PagoBancomat, un po’ più complesso per Mastercard e Visa). Bisogna, possedere un’identità digitale: con la Carta d’Identità Elettronica ed il pin relativo, lo SPID o alcune app di pagamento specifiche, tutte cose di cui la maggior parte degli italiani non aveva mai sentito parlare.

 

Dopo aver accertato il possedimento della carta di credito ed ottenuta l’identità digitale, è finalmente possibile accedere al servizio scaricando l’App IO, gestita da PagoPa, la quale già ha dovuto scusarsi per i numerosi disagi riscontrati (molti non riuscivano a registrare la propria carta, l’appcrashava senza motivo e simili) e ci ha tenuto a ribadire che“sono circa 2,7 milioni gli utenti che hanno caricato almeno un metodo di pagamento e sono pronti ad attivare il Cashback IO”. Come se non bastasse, la maggior parte dei negozianti si è trovata impreparata: alcuni esercenti, infatti, non possiedono un dispositivo che permetta di convalidare i pagamenti elettronici e partecipare all’iniziativa. Inoltre per accedere al rimborso bisogna effettuare almeno 10 transazioni nel periodo natalizio, in seguito diventeranno minimo 50 a semestre.

Nonostante i numerosi contro, dovuti anche al fatto che l’App è attiva da poco e l’iniziativa è ancora sperimentale, sono già stati stanziati per i rimborsi 3 miliardi di euro per il 2021 e altri 3 miliardi per il 2022. Il Governo stima, per altro, un aumento di questi importi dovuto alle maggiori entrate fiscali, come diretta conseguenza del cashback: uno degli obiettivi principali è infatti contrastare l’evasione fiscale in Italia, limitando al minimo i pagamenti in contanti ed incentivando i cittadini ad avvicinarsi ad un Italia sempre più Digitale, cambiando quindi anche i rapporti con l’amministrazione pubblica.

Sembra, perciò, essere una buona scommessa del governo, che peraltro dovrebbe aiutare anche il settore più penalizzato dalla pandemia: il commercio. Durante questi lunghissimi mesi si è comprato soprattutto online: è più comodo, si limitano i contatti con estranei e si può scegliere il proprio prodotto direttamente dal divano di casa.Questo difficile periodo non ha fatto altro che consolidare lo strapotere del commercio online e dei grandi colossi come Amazon, la cui concorrenza sembra essere ormai imbattile per i piccoli commercianti, che vedono sempre più imminente la loro fine.

Proprio in queste feste natalizie è possibile darsi una mano, aiutarsi l’un l’altro: un caffè al bar, la spesa all’alimentari, la tutina per nostra figlia al negozio all’angolo della strada. Spese quotidiane, che però potrebbero fare la differenza.

Tutti, chi più chi meno, dovremmo fare la nostra parte e se ciò potrebbe tradursi anche in un rimborso da parte dello Stato e nella diminuzione dell’evasione fiscale, perché non provarci e non crederci per davvero? Tanto la nostra privacy, anche questa volta, è al sicuro!