RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Stamane,giorno di Capodanno,ho fatto visita ancora una volta alla Casa Circondariale “Pasquale Campanello” di Ariano Irpino.
I primi auguri di buon 2021 li ho voluti fare di persona ai detenuti ed al personale di polizia penitenziaria. Tutti stiamo soffrendo la pandemia Covid, ma vi assicuro che c’è chi non solo soffre più di noi ma, cosa peggiore, ha perso anche la speranza. Ebbene, il 2021 dovrà essere l’anno della speranza, della solidarietà e della rinascita, in primis per gli anziani, i sanitari, i pazienti, i detenuti e tutte quelle persone che sono sole.
Ma il 2021 non lo vivrò come una semplice speranza, bensì come un impegno, quello di realizzare la solidarietà e la rinascita. Ho potuto apprezzare i miglioramenti apportati nella vita carceraria e mi sono state ribadite le difficoltà oggettive di tipo organizzativo di cui il personale penitenziario ancora soffre. Ho, inoltre, potuto salutare ed ascoltare alcuni detenuti di vari padiglioni che mi hanno espostovarie problematiche personali. Ho ribadito la massima vicinanza da parte mia per questo momento di difficoltà e ho promesso un maggiore impegno per la risoluzione delle criticità illustratemi.
La visita è servita per verificare il lavoro svolto in termini di potenziamento del personale di polizia penitenziaria.Abbiamo, inoltre, fatto il punto sul ruolo svolto dal presidio ospedaliero di Ariano Irpino nell’assistenza ai detenuti, nonché sulla mancanza di personale, come i ragionieri, nelle funzioni amministrative. Un dato positivo è attualmente rappresentato dall’incremento del numero degli educatori, benché, purtroppo, siano costretti ad operare in modalità a distanza, ma si cercherà di metterli in condizione di lavorare in presenza. Abbiamo, ancora, affrontato la questione relativa ai vari progetti che si stanno mettendo in campo per i detenuti, attraverso l’organizzazione di laboratori, attività culturali e formative, ed attività lavorative fuori dal carcere con la collaborazione di imprese locali.
Non c’è un giorno da perdere, nemmeno il primo dell’anno, per realizzare quella rete di rapporti istituzionali ed umani necessari a tutti noi. Un semplice gesto di solidarietà arricchisce non solo chi lo riceve. Oggi devo dire grazie ai detenuti, alla Direttrice Maria Rosaria Casaburoed agli agenti penitenziari, perché questi auguri hanno arricchito la consapevolezza che avevo di questo angolo di umanità. Grazie di vero cuore e a presto.