Il pallone italiano è pronto per tornare a rotolare. Non è un caso che si sia usato l’articolo determinativo maschile. La Serie A Femminile 2019/2020 è andata definitivamente in archivio. La Juventus ha terminato la stagione al primo posto, ma lo scudetto non è stato assegnato. Le bianconere non potranno fregiarsi del terzo titolo tricolore consecutivo. Sara Gama e compagne parteciperanno alla prossima Champions League, insieme alla Fiorentina. Le viola erano a pari punti con il Milan in classifica al momento dello stop. Il famigerato algoritmo (per ora sembra un mostro a tre teste, ma diventerà sempre più familiare) le ha premiate con la piazza d’onore. Retrocedono in Serie B invece Tavagnacco e Orobica, mentre accedono al massimo campionato femminile di calcio San Marino e Napoli. Le azzurre aumenteranno il prestigio della Serie A Femminile.
Fa specie che un torneo in cui mancavano solo 6 giornate alla fine ha visto la sua prematura conclusione. Non c’è stato grande accordo tra giocatrici, club e dirigenti. Il fatto che le calciatrici della Serie A Femminile siano ancora considerate dilettanti non ha certo aiutato in una situazione di emergenza come quella dettata dal Covid-19. Ora c’è tutto il tempo per programmare al meglio la prossima annata. Prima di tutto bisogna ovviare a queste grossa mancanza: le calciatrici devono diventare professioniste, così da averne poi diritti e doveri. E’ impensabile che nel 2020 delle atlete riconosciute a livello mondiale siano considerate a livello amatoriale.
Solo così il movimento calcistico italiano femminile potrà crescere ulteriormente e cercare di avvicinarsi a quello di Francia, Germania o Stati Uniti, tanto per fare qualche nome. Il pubblico, il grande pubblico, apprezza sempre più le gesta delle calciatrici. Bisogna cercare in tutti i modi di sostenere un movimento che ha bisogno di diventare completamente autonomo da quello maschile. Perché le due entità devono essere distinte e separate. Per il bene di tutti. E tutte.
(Foto: Sara Gama, capitano della Juventus Femminile e della Nazionale di calcio femminile italiana)