"E il sole che ci fa bene alla pelle, agli occhi, alle ossa e non ci fa pensare" le parole del nostro compaesano Tommaso Paradiso ben si sposano con questo inizio del mese di giugno. Ariano, come tanti altri posti in Italia, si sta lentamente svegliando dal torpore invernale, dalle quarantene, dalle zone rosse e da tutto quello che hanno portato le varie ondate le ondate dei contagi del maledetto Covid-19. Capita in questi giorni di voler camminare all'aperto, al sole o all'ombra dei tanti luoghi verdi della città del Tricolle. La Villa Comunale resta la meta preferita, nonostante non sia ancora agibile al 100%. La regina della città del Tricolle sovrasta fiera dall'alto delle sue torri e si prepara ad essere affollata sempre più. Più piccolo, più all'ombra e meno ricercato è il Boschetto Pasteni. Un principe che oggi come oggi nessuna principessa vuole baciare. Sopratutto dopo 2 anni in cui non è stato possibile allestire il campeggio per l'ArianoFolkfestival (quanto ci manca, Madonnina quanto ci manca). Risultato? Erba alta alle vie d'accesso, panchine "immerse" nella vegetazione e rifiuti gettati un po' ovunque. Eppure i secchi per l'immondizia ci sono, peccato restino semivuoti.
Un'oasi di incuria, che non merita questo trattamento. Il Boschetto Pasteni è situato in un'area che ha bisogno di un'urgente riqualificazione. Il passo dall'incuria al degrado è decisamente breve. Non il massimo visto la vicinanza con una scuola e con il fu "Putipù". Il Boschetto Pasteni non sia un porto franco dove ognuno va a fare quello che vuole. Per chi è cresciuto da queste parti è un colpo al cuore vederlo ridotto in queste condizioni.Gli sia data una destinazione d'uso, una carta d'identità, perché oggi più che un principe sembra un orfanello in cerca d'autore. Fate presto.