Biogem supporta la Regione Campania in un programma di lotta ai patogeni del pomodoro

di , Martedì, 14 Gennaio 2025

C’è anche l’istituto irpino nel progetto di difesa del pomodoro campano
(DIPOCA), portato avanti da un Consorzio di Ricerca diretto dal professore
Pasquale Ferranti (Dipartimento di Agraria Università Federico II di
Napoli), e concernente lo sviluppo di metodologie diagnostiche per
l'analisi di tossine rilasciate da funghi del genere Alternaria. Tale progetto,
finanziato dalla Regione Campania, vede all’opera il gruppo del dottore
Giuseppe Raucci, responsabile del Laboratorio di Bioanalitica nel Centro
di Saggio di Biogem, impegnato in studi che misurano l’impatto negativo
di questi patogeni del pomodoro sui livelli quantitativi della produzione e,
soprattutto, sulla sicurezza alimentare in tutta la filiera produttiva. <<Di
conseguenza – precisa lo stesso Raucci - la disponibilità di una tecnologia
che supporti il monitoraggio di tali tossine in maniera rapida e accurata
costituisce un elemento importante ai fini della certificazione della qualità
e della tutela, sul piano commerciale, di questo importante comparto
agroalimentare della Campania>>.
Il consorzio regionale comprende sia l'organo di rappresentanza dei
produttori associato a Confindustria (ANICAV) sia alcune tra le più
importanti aziende del ramo in Campania. Un coinvolgimento
comprensibile, visto il giro di affari del settore in Italia, stimato in oltre
cinque miliardi di euro (60% generato all'estero), con opportunità di
lavoro per circa 25mila persone su base stagionale e intorno alle 10mila
annuali (fonti ANICAV e Sole 24 ore). Numeri che consentono all’industria
nazionale del pomodoro di salire sul podio mondiale, dietro a Stati Uniti e
Cina, pur in un contesto di rapido aumento della concorrenza a tutti i
livelli.
La prima fase del progetto DIPOCA – rivela infine Raucci - ha già
permesso di verificare la capacità di Biogem di rispondere ai requisiti
tecnologici richiesti, mentre le prossime tappe condurranno alla codifica
di una metodologia analitica standardizzata e all'atteso inizio della
sperimentazione sul campo, inteso sia come area di coltivazione sia come
impianto industriale di processamento.