Biogem coprotagonista in uno studio internazionale sui gliomi

di , Lunedì, 16 Ottobre 2023

Biogem coprotagonista in uno studio internazionale sui gliomi
La ricerca, svolta in collaborazione con la Mayo Clinic (Arizona) e con
l’Università di Miami (Florida) e appena pubblicata sulla rivista ‘Nature
Communications’, ‘’ha messo in evidenza l’importanza dell’utilizzo di
tecniche avanzate di risonanza magnetica multi-parametrica in
congiunzione con un’accurata caratterizzazione molecolare nella lotta
contro questi tumori cerebrali molto aggressivi e dall’esito
universalmente fatale’’. A dichiararlo è la dottoressa Francesca Pia
Caruso, del Laboratorio di Bioinformatica e Biologia Computazionale
dell’Istituto arianese e co-primo autore dello studio, precisando che la
ricerca, incentrata sulla caratterizzazione molecolare e fenotipica di
popolazioni di cellule tumorali invasive non resecabili chirurgicamente, è
basata sull’integrazione di dati di sequenziamento molecolare di 313
biopsie multiregionali da 68 pazienti, con immagini di risonanza
magnetica (MRI) multi-parametrica.
‘’L’analisi dell’intero esoma e il sequenziamento dell'RNA - chiarisce la
dottoressa Francesca Pia Caruso - hanno rivelato alterazioni genomiche
uniche nel tumore invasivo, caratterizzato da mutazioni subclonali e
mosaicismo intratumorale’’. ‘’Ad esempio – continua Caruso - sebbene le
alterazioni dei geni EGFR e NF1 si verifichino come eventi mutualmente
esclusivi nel 98,7% dei tumori, sono stati identificati rari casi di co-
alterazioni nelle regioni infiltranti, suggerendo un loro ruolo nella recidiva
tumorale’’.
“Le regioni maggiormente infiltrate dal tumore – spiega il professore
Michele Ceccarelli, responsabile del Laboratorio di Bioinformatica e
Biologia Computazionale di Biogem - sono costituite da sottopopolazioni
cellulari che attivano due programmi trascrizionali alternativi, uno
neuronale (NEU) e uno glicolitico/plurimetabolico (GPM)’’. “L’aspetto più
interessante di questa ricerca – conferma, infine, lo stesso Ceccarelli - è
stato dimostrare che questi fenotipi possono essere associati ad alcune
caratteristiche di immagini di risonanza magnetica multi-parametrica,

consentendo il rapido riconoscimento di sottopopolazioni tumorali più
aggressive, e, quindi, una migliore scelta delle strategie terapeutiche”.