Biogem contribuisce a studio NIBIT-AIRC su un approccio farmacologico integrato nella lotta al melanoma
Una combinazione di immunoterapia ed epigenetica costituisce una
risposta farmacologica tra le più efficaci nella lotta al melanoma, il più
aggressivo tumore della pelle. La conferma è appena arrivata dallo studio
NIBIT-M4, realizzato dalla Fondazione NIBIT (Network Italiano per la
Bioterapia e l’Immunoterapia dei Tumori), con il contributo della
Fondazione AIRC (Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro). I dati
della ricerca, alla quale ha dato un apporto non marginale Biogem, grazie
al professore Michele Ceccarelli e alla dottoressa Teresa Maria Rosaria
Noviello (prima autrice dello studio), sono stati recentemente pubblicati
sulla rivista internazionale ‘Nature Communications’. Leggendo questo
articolo, si possono verificare, in particolare, i risultati dell’analisi multi-
omica integrata dei pazienti affetti da melanoma metastatico, per i quali,
a seguito della somministrazione integrata di farmaci immunoterapici ed
epigenetici, la sopravvivenza a cinque anni è risultata del 28,9%. Nello
studio clinico NIBIT-M4, i ricercatori, guidati dal professore dell’Università
di Siena, Michele Maio, presidente della Fondazione NIBIT, hanno quindi
evidenziato che nei pazienti con melanoma la successione di
guadecitabina e ipilimumab - il primo un agente ipometilante, il secondo
un immunoterapico - migliora la risposta del sistema immunitario nel
riconoscere ed attaccare le cellule tumorali modificate nel loro DNA,
grazie al trattamento con il farmaco epigenetico.
“Utilizzando un approccio multi-omico, utile ad identificare e a
quantificare tutti gli attori in gioco nell’interazione tra sistema
immunitario e cellule tumorali, abbiamo anche dimostrato - aggiunge il
Direttore del Laboratorio di Bioinformatica di Biogem, Michele Ceccarelli -
che è possibile stratificare i pazienti in quattro differenti gruppi,
discriminando sia la sopravvivenza complessiva sia quella senza progressione di
malattia”.
‘’Mediante l'applicazione e lo sviluppo di innovative tecniche integrative
computazionali messe in pratica nel laboratorio di Biologia
Computazionale di Biogem – ha sottolineato infine la dottoressa Noviello
- ho potuto caratterizzare gli aspetti genetici e funzionali (sia del sistema
immunitario sia della componente tumorale) specifici per ogni paziente,
permettendo così di comprendere meglio i meccanismi di risposta o
resistenza alla sperimentazione clinica’’.