Billie Holiday: Una donna, il jazz, una lettera mai spedita

di , Lunedì, 02 Marzo 2015

Music & Story// Il titolo dovrebbe dare già un’idea di dove  voglio andare “a parare”, una sorta di viaggio nella musica, gli artisti, i brani musicali , la storia che ci ha accompagnato nel corso del nostro tempo. Sicuro non andrò a scomodare i padri della musica immortale (Bach, Beethoven, Mozart, Chopin,Wagner etc...), non sarei in grado di “mettere su carta” l’immane talento degli appena citati compositori, mi terrò “basso” scrivendo di artisti che ci hanno riguardato e ci riguardano più da vicino e vi assicuro che anche tra questi troveremo canzoni e musica immortale"


 

Gli alberi del sud hanno uno strano frutto, Sangue sulle foglie e sangue alle radici, Corpi neri oscillano nella brezza del sud, Uno strano frutto appeso ai pioppi.

 

Quest’anno avresti compiuto cento anni o forse mille ma che importa, nata forse a Baltimora o Philadelphia chissà, non è importante sapere dove, come, quando tu “Lady Day” sei arrivata tra noi. Importante è sapere che tanto tempo fa, in un posto qualunque sei arrivata. Il destino, certo ha fatto il suo cinico corso segnando per sempre il  tuo corpo e la tua anima, da piccola hai vissuto pochi momenti accanto ad una madre bambina ed un padre fantasma, man mano che crescevi hai capito che la gratitudine e l’affetto erano merce rara anche quando a soli dieci anni, un uomo o meglio,parvenza di esso, ti ha “rubato” il corpo e l’anima. No, non è importante questo, nemmeno tutto ciò offuscherà te Billie, la tua voce, la tua musica, le nostre emozioni. Quando poi, ormai donna decidesti  che vendere il tuo corpo era ben poca cosa al confronto di quella musica che ascoltavi in quel sudicio bordello di Harlem, capisti subito che Bessie Smith cantava le gioie e i dolori che avevi tu e lui Louis Armstrong ad ogni nota della sua tromba, circuiva te, quello che eri e che volevi essere. Son sicuro che anche quando cantavi il tuo “Strange Fruit”, riuscivi a sgretolare tutte le stupide, ignobili convinzioni di uomini e donne con una pelle diversa dalla tua, lo so non è stato facile, erano tempi bui, nemmeno i tuoi amori, veri, falsi, brevi, la tua polvere bianca irrorata di alcol, han potuto lenire quel tuo essere triste, o meglio “Blue”. Questa sera dopo averti scritto questa lettera ascolterò ancora una volta il tuo “My Man”, mentre sentirò la tua voce accompagnata da flebili note, tra un pensiero e l’altro rileggerò nella mia mente una vecchia storia che scrissi tanti anni fa dedicata a te Billie.                                                                                                                            


"Oh Billie ti amerò perdendoti…si perché più ti amo e più ti perdo…hai portato nella mia anima vividi raggi di sole e gelide lame di buio, ogni tua parola ha costruito e distrutto sogni, ogni tua canzone ha incollato nel mio cuore gioie  indefinibili e  irrorato nelle mie vene dolori inarrestabili. Oh Billie, ti amerò perdendoti, la tristezza che infondi nel tuo canto è una nenia che accompagna i miei sogni, il tuo sguardo dolce riempie i miei giorni facendoli passare lenti, meravigliosamente lenti. Continuerai a cantare  e mi ferirai senza tregua ma negli stessi attimi lenirai il mio dolore, perché solo tu riesci e riuscirai sempre ad incantare il mio corpo e la mia anima danzando nella mia mente. Oh mia dolce Billie, ti amerò perdendoti "

Big wave



Immagine di Cittadiariano.it



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