Ultimo match del girone di andata, al Partenio Lombardi si sfideranno Avellino e Foggia. Appuntamento alle 14,30. Mister Braglia esordisce così in conferenza pre gara: “Dobbiamo prepararci bene, non è mai facile contro una squadra che fa il gioco di Zeman. Si deve puntare sull’aggressività. Ricordo quando affrontai il Pescara di Zeman quando ero alla Juve Stabia, prevalemmo proprio grazie all’aggressività nonostante loro potevano contare sui vari Insigne, Immobile, Verratti”.
Questione rinnovi contrattuali, è appena giunto quello di Tito che ha fatto seguito a quello di Silvestri. Braglia risponde a tono: “Non penso abbiano influito sul rendimento della squadra. De Simone ha fatto riferimento alla bravura dei ragazzi di buttarsi alle spalle certe voci. Ognuno la legge come vuole. Non ci ho mai marciato sopra. A luglio è stato un continuo. Non ho l’abitudine di essere falso. Prima del match c’erano 12-13 fogliettini, li ho strappati. Si è trattato di una valutazione totalmente errata, una società seria può mandare via 13 giocatori? Mi sta bene che si scriva ma ci sono modi e termini. Se qualcuno ha problemi lo metto da parte”.
Un passo indietro, a Vibo: “Non una gran partita, non una bella partita ma sul campo c’era uno strato di fango piuttosto spesso. Abbiamo sbagliato su Ngom, sia sulla traversa e sia quando Silvestri pensava di tenere la linea”.
Fa chiarezza sulla fascia di capitano e si sofferma su Carriero, squalificato contro il Foggia: “Il capitano non è Silvestri ma Aloi finchè sta qui. Faremo la nostra partita, dobbiamo vendere cara la pelle, conta l’atteggiamento. Io non sono uno che cambia i moduli, quest’anno è stato diverso. Contro il Foggia è una sfida da sentire, altrimenti si perde. Io ho 23-24 giocatori, Carriero lo sostituirò. Deve rimettersi a posto, è sulla strada buona. E’ subito sparito, poi ha avuto il problema alla caviglia. Nel calcio bisogna capire i momenti, nella passata stagione ha fatto 6 mesi al top ma ci vuole di più. Il lavoro paga. Aloi è intelligente, calcola tutto, meglio in partita che in allenamento. Non riesce a trovare le giuste motivazioni come l’anno scorso”.
Alcune armi dell’Avellino per scardinare il sistema foggiano: “Conta la qualità della giocata, D’Angelo e Di Gaudio possono spostare gli equilibri. I ragazzi stanno bene, dobbiamo ripetere le prestazioni offerte a Torre del Greco e quella in casa contro il Bari”.
Il sistema di gioco per Braglia è una conseguenza della rosa a disposizione, non esattamente per il tecnico boemo, avversario domenica: “Zeman ha una sua idea. Io a volte faccio bene e a volte meno bene. Contano i risultati. Nelle prime 5-6 partite non abbiamo fatto male ma si soffriva di “pareggite”. Chiaro che qualche problema c’era, importante che la settimana successiva si lavori sui problemi emersi”.
L’attacco avellinese anche in vista del prossimo mercato di riparazione: “A me piacciono i 4 attaccanti che ho. La società e il direttore fanno il mercato. Il presidente vuole arrivare primo ed è giusto che valuti a gennaio, a me non dispiacerebbe un attaccante veloce. Plescia in pratica non l’abbiamo mai visto, Gagliano è una buona prima punta, Messina deve andare a giocare”.