Domenica 30 gennaio l’Avellino sarà di scena al “Viviani”, fischio d’inizio alle 17.30, per affrontare un Potenza ultimo in classifica e col cambio di allenatore comunicato in settimana, è Arleo che ha lanciato il grido di battaglia per risollevare le sorti del club lucano. Mister Braglia ci va con i piedi di piombo: “Il gruppo è al completo, Potenza è un ambiente difficile, daranno il meglio di loro, starà a noi non sbagliare”.
Le aspettative sull’Avellino: “Facciamo il nostro percorso, non dobbiamo accontentarci, da noi ci si attende tanto. Ogni partita ha la sua difficoltà, per 90’ bisogna fare quello che sappiamo. L’Avellino è una squadra forte, c’è stato qualche pareggio di troppo. Spero finisca presto questa sessione di mercato”.
Murano: “E’ potente, veloce, può giocare con chiunque. Con Maniero si completa. E’ un attaccante, non lo schiererò mai largo”.
Questione D’Angelo, ceduto a titolo definitivo alla Reggiana: “Bellissimo rapporto con Sonny, per lui è stata un’opportunità. Gli hanno proposto dei soldi, lì c’è un allenatore che lo conosce. Ha fatto questa scelta, aveva voglia di cambiare, sono felice se lui è felice. Nessuno si aspettava di perderlo. Ora abbiamo 5 centrocampisti, si è detto che per non aver giocato a Campobasso era già fuori, non è così. L’Avellino non è solo D’Angelo. Se voleva andare via forse bisognava affrontare il discorso prima ma finisce qui, si deve guardare avanti”.
Sbraga ceduto in prestito alla Turris: “E’ stato carino nel chiamarmi, non lo fanno tutti. Dossena è superiore a lui, Sbraga ha piedi migliori ma Alberto non lo cambio con nessuno in questa categoria”.
Crede nel suo Avellino, fa una disamina anche accennando al mercato estivo: “Questa squadra sta facendo un campionato importante, ha perso solo a Viterbo col Monterosi. Dobbiamo completare un gruppo già buono. Innesti di qualità in estate come Kanoute, Di Gaudio, Micovschi. In attacco abbiamo 3 giocatori forti, molto probabilmente rimane pure Vincenzo Plescia. La volontà di comprare da parte della società c’è”.
Sul tema modulo Braglia si accende: “Abbiamo giocato con tre nel mezzo, con due, siamo passati dal 4-2-3-1 al 4-3-3. Il modulo è comunque relativo, se non faccio risultati mi mandano a casa. Adatto la squadra ai tipi di partite. Abbiamo due moduli di riferimento, non dico come si gioca. Solo alla fine dell’anno si potrà dire bene o male. E’ prematuro parlare di schemi. L’Avellino ha fatto più punti di tutti nell’anno solare. Eppure siamo sempre sotto processo. Facciamo allenamenti a porte chiuse e si sa ogni cosa, degli altri niente. Non siamo terzultimi ma terzi. C’è tempo, bisogna saper aspettare”.
Si sofferma su Aloi, in mezzo un altro piccolo sfogo: “Aloi da Campobasso in poi ha ripreso a giocare bene, è una persona seria, vuole stare qui. Il denaro è di D’Agostino, io sono uno stipendiato, non c’è da meravigliarsi, Vlahovic per esempio è andato alla Juve. Non credo di perdere Aloi”.
Sulle parole di Silvestri dopo l’addio di D’Angelo: “Lui parla con affetto, ha fatto riferimento ai play off e ha sbagliato. Il campionato è aperto più di quanto dica la classifica. Luigi deve limitarsi a giocare perché lo sa fare bene”.
Le condizioni di Di Gaudio: “Si è allenato la prima settimana a parte dopo la botta subita a Campobasso, poi una settimana con la squadra, non è al massimo ma ho Kanoute e Micovschi”.
Conclude: “Siamo in corsa per obiettivi importanti, nel calcio meno si parla e meglio è. Penso solo all’Avellino, vorrei che si riconoscesse qualcosa a questi ragazzi che stanno facendo bene e possono fare ancora meglio”.