Ariano, ricorda chi eravamo (chi dimentica è complice)

di , Sabato, 15 Agosto 2020

“Ricorda chi eravamo…” questo era l’ordine di re Leonida ai prodi 300 nell’epica battaglia delle Termopili ricostruita in uno splendido film del 2007. Nessun arianese può dimenticare chi e cosa eravamo esattamente 5 mesi fa. Non un secolo fa. Era il 15 marzo 2020. Ariano Irpino era dichiarato zona rossa. La città aveva fiutato il pericolo e si era già chiusa in sé stessa fin dal primo caso positivo accertato. Tanti giorni in clausura, senza un sindaco e senza un’amministrazione. Senza nessuno che potesse opporsi minimamente ai provvedimenti, peraltro giusti, che arrivavano per mano e bocca del Governatore Vincenzo De Luca.

Come i valorosi 300 alle Termopili gli arianesi hanno combattuto la loro aspra battaglia. Non contro i Persiani del feroce Serse, ma contro il maledetto Covid-19. In ogni battaglia non mancano feriti e caduti. Tante persone hanno lasciato la vita e non hanno potuto neanche ricevere l’ultimo saluto. Le ferite sono ancora lungi dal rimarginarsi. Oggi ci si ritrova nei nostri luoghi. Ma non è la stessa cosa. Mancano le nostre tradizioni, le nostre feste e anche tanta gente che ha ancora paura. Già, la paura. La paura per quello che è stato, quello che è e quello che potrebbe essere. 5 mesi dopo si vive un’estate che molti non sentono per niente addosso.

Tra poco più di un mese gli arianesi verranno richiamati alle urne. Un voto importantissimo, forse decisivo per il futuro della città. Una campagna elettorale che si spera possa essere piena di contenuti, di proposte e di amore verso questa terra di confine. 5 mesi fa c’è stato l’isolamento, necessario e inevitabile. Ora però è il tempo di riportare Ariano nel posto che merita, nel posto che gli spetta. E’ ora, è davvero giunta l’ora. Ricordiamoci che eravamo, perché “Un popolo che non ha memoria non ha futuro”. #ForzAriano