Ripartire, la parola d’ordine è ripartire. Senza frenesia, senza ansia e senza commettere sciocchezze. La ripartenza del Tricolle ha avuto il suo ideale taglio del nastro lunedì 25 maggio 2020. In una giornata di sole, all’ombra di un campanile che sembra lentamente tornare a sorridere. Piazza Plebiscito piena di compostezza, ordine e orgoglio. Prima di essere commercianti si è persone. Gli arianesi hanno mostrato, ancora una volta, di essere un popolo straordinario, forse unico. Nella tempesta degli ultimi mesi non è stato facile tenere la barra dritta. La dottoressa Silvana D’Agostino e monsignor Sergio Melillo, ormai arianesi d’adozione, hanno raccolto le chiavi e le speranze di un popolo che sta combattendo l’ennesima, dura battaglia della sua storia millenaria.
Ariano è una terra di confine, di frontiera. Un po’ campani, un po’ pugliesi. Ma soprattutto arianesi. Ci siamo letti a vicenda la paura negli occhi nei fugaci sguardi scambiati durante il durissimo periodo di zona rossa. La paura però sta scemando e sta lasciando sempre più spazio alla speranza, all’intraprendenza e alla voglia di fare. Non avere paura, Ariano. Non avere paura di uscire, con la mascherina, ma non avere paura di tornare nei tuoi luoghi. Di lavoro, di operosità, di divertimento. Le regole vanno rispettate e osservate, perché c’è la vita di mezzo. Il bene più prezioso su questa nostra Terra.
Non avere paura, Ariano. Torneremo a toccarci, ad abbracciarci, a baciarci. Forse questo periodo di quarantena ci avrà aiutato a capire che questi non sono gesti banali. In tanti casi non si è potuto dare l’ultimo saluto a chi ci ha lasciato. Sempre troppo presto. A volte senza preavviso.
Non avere paura canta Tommaso Paradiso, che è arianese come noi. Più che un’etichetta, uno stato d’animo. Ce la stiamo facendo e lo stiamo facendo bene. #ForzAriano
(Foto: TuttoAriano foto)