Il Consiglio Comunale del 1° dicembre è stato certamente un fatto positivo, per la sostanziale unità raggiunta su un argomento essenziale, quale l’emergenza sanitaria, e per la qualità del documento di analisi e di proposta approvato. Detto questo, non si comprende molto quali siano le rassicurazioni della Dirigenza ASL che rendono così soddisfatto il nostro Sindaco.
Lo scopo del Consiglio di ieri non era certo quello di ottenere rassicurazioni immediate, ma di segnalare problemi, preoccupazioni e criticità, e suggerire soluzioni per tamponare al meglio l’emergenza senza sacrificare troppo l’ordinario funzionamento dell’Ospedale Frangipane.
Potremo sentirci veramente rassicurati solo quando quei problemi, quelle preoccupazioni, quelle criticità saranno state risolte.
Purtroppo dal documento approvato, e da quanto riferito dal Direttore Generale, è emerso un quadro tutt’altro che rassicurante: impossibilità di riaprire nell’immediato Medicina Ordinaria e Terapia Intensiva, analoga impossibilità di separare in modo netto i percorsi Covid e no-Covid, e ciò a causa della gravissima carenza di personale segnalata dal Direttore Generale..
Certo, ci è stato confermato che alla fine dell’emergenza il nostro Ospedale tornerà alla normalità, recupererà i reparti che momentaneamente ha perso, ne vedrà aprire altri: su tutto questo, però, non c’erano grossi dubbi, eravamo stati già da tempo rassicurati, e sarebbe stato grave il contrario.
Nessuna risposta abbiamo ottenuto sul perché il nostro Ospedale abbia ricevuto, a seguito dell’emergenza Covid, un fardello così pesante, nonostante le direttive regionali non lo prevedessero affatto.
Permangono insomma, allo stato, tutte le perplessità che avevano reso necessaria la convocazione del Consiglio, che ieri ha conferito al Sindaco, all’unanimità, un mandato ben preciso: attivarsi in ogni sede politica ed istituzionale, facendo finalmente valere quella “filiera” che ha costituito il cavallo di battaglia della sua campagna elettorale.
Siamo certi che lo farà, e che non si limiterà a “continuare a vigilare”, come si legge nell’articolo.