RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Il preannunciato aumento della TA.RI. per i cittadini arianesi, che va ad aggiungersi al già disposto aumento dell’IMU sui fabbricati agricoli strumentali, in un momento storico in cui dovunque si cerca di ridurre le tasse e non di aumentarle, si presta a qualche riflessione.
Senza dubbio il principio generale è quello secondo cui il gettito della Tassa deve coprire tutti i costi del servizio.
La normativa regolatrice della materia, però (ed in particolare l’art. 1 comma 660 della legge 147/2013), consente ai Comuni di derogare in alcuni casi a questo principio, e disporre riduzioni assicurando la copertura del minor gettito facendo ricorso alla fiscalità generale (cioè a fondi propri, diversi da quelli provenienti dal gettito TA.RI.).
E proprio quella norma, conformemente alle indicazioni dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) impartite in relazione all’emergenza Covid-19 in un approfondito studio, è stata utilizzata da moltissimi Comuni italiani per disporre, attraverso la modifica del Regolamento TA.RI., riduzioni ed esenzioni, sopperendo alle stesse con fondi propri: anzi, ad essere più precisi, anche per coprire tali possibili riduzioni, il D.L. 34 del 19.05.2020 (art. 106) ha previsto uno speciale fondo, grazie al quale il Comune di Ariano ha ottenuto 364.000 euro, che vanno ad aggiungersi ai 778.000 euro già in cassa quale ristoro del periodo di “zona rossa”.
Lo stesso Comune, però, per una scelta propria, e nonostante la disponibilità delle somme di cui sopra e di altre ingenti risorse ottenute a ristoro dell’emergenza Covid-19, non ha inteso ridurre la tassa nemmeno per le categorie più svantaggiate, cosa che purtroppo poteva fare, modificando il relativo regolamento, solo entro il 31.12.2020.
Risultato: la TARI aumenta, ed è vero che oggi non si può far nulla per non farla aumentare, come correttamente riportato dal Mattino di domenica.
L’aumento però non era affatto inevitabile, o comunque accanto all’aumento generale era possibile prevedere agevolazioni e riduzioni per determinate categorie, in aggiunta a quelle già concesse per legge.
Ciò non è stato fatto, e quindi agli imprenditori e ai cittadini messi a dura prova dall’emergenza non resta che attendere l’utilizzazione, attraverso interventi mirati di sostegno, dei fondi a disposizione del Comune. Ma occorre far presto.