L’intervento sulla questione del Castello Normanno (significativamente firmato dalla sola Consigliera Vallone e non dalla maggioranza tutta), molto concentrato sulla teoria, trascura purtroppo un dato fondamentale: il CESN non ha chiesto alcuna assegnazione del Castello, nè ha tentato di lucrare un indebito vantaggio, ma ha elaborato un progetto di qualità, coordinato magistralmente dal Dirigente Area Tecnica del Comune, idoneo ad ottenere un importante finanziamento (circa 2 milioni di euro) nell’ambito del PNRR, manifestando altresì la volontà di metterlo a disposizione della comunità donandolo al Comune. (altro che privatizzazione!).
Il Comune, dal canto suo, sulla base di pregiudizi e vecchie incrostazioni si è permesso il lusso di rifiutare sdegnosamente la proposta, senza averne una alternativa (l’Ente non ha alcun progetto sul Castello), e senza sforzarsi minimamente, come sarebbe stato logico, di conciliare le proprie elucubrazioni mentali con il lavoro già concretamente svolto dal CESN.
Un errore madornale, che fa perdere ad Ariano un’occasione storica e irripetibile (il PNRR non ci sarà in eterno) e che non viene certo attenuato dalle generiche dichiarazioni di intenti che è dato leggere nella debole autodifesa della consigliera, destinate a rimanere a livello di buoni propositi, proprio come avvenuto per altri ambiziosi obiettivi programmatici (vd. Consulta della Scuola).
La cultura non ha colori nè proprietari, e quando si confronta un progetto serio e qualificato con il nulla chi fa prevalere il nulla si assume una grossa responsabilità.