L’ospedale del Tricolle perde pezzi e lo fa nel silenzio assoluto delle autorità competenti e delle istituzioni preposte ad organizzazione e controllo in materia sanitaria. Al “Sant’Ottone Frangipane”, in pratica, le grandi eccellenze non vengono valorizzate e il timore degl arianesi è che la struttura possa essere giorno dopo giorno depotenziata, nel disinteresse più totale della politica.
Un allarme che sta tenendo con il fiato sospeso la città e sul quale il direttore dell’Asl Sergio Florio ha inteso esprimere qualche chiarimento con i giornalisti, a margine della riunione con i sindaci del comprensorio svoltasi a palazzo di città sulla nuova mappa di Stie e Saut. «La condizione generale della rete ospedaliera - ha affermato - molto spesso non viene né compresa né capita. Il potenziamento con le grandi macchine, ad esempio la risonanza magnetica, è una condizione riservata esclusivamente alla Regione, in termini di acquisto...». Ma lei qui ha promesso un anno fa che era imminente l’arrivo di questa apparecchiatura. Non si è mai vista….. «Io non posso assolutamente fare nient’altro che proporre il passaggio. E’ la Regione che determina in sede di acquisto unico per l’alta tecnologia, un’operazione del genere. Così come essa stessa decide se fare i concorsi per i primari o no. A me non mi è stata data questa funzione. E’ una polemica che si ripete da circa un anno e forse sfugge che io ripeto di non avere questa possibilità». Ma c’è realmente la volontà di salvaguardare l’ospedale di Ariano…. «La volontà appartiene alle buone intenzioni. Francamente qui occorrerebbe scrivere pagine di concretezza che, purtroppo, sono al di fuori delle mie possibilità». Ci sono serie difficoltà all’orizzonte per la Cardiologia, un fiore di reparto, che sta subendo un vero e proprio colpo di mano, nonostante il grande sforzo di chi opera all’interno, da anni con grande professionalità e spiccate capacità. I risultati sono sotto gli occhi di tutti... «La cardiologia deve fare esattamente quello che è stato scritto nel decreto 49 di ottobre 2010. Vale a dire che, non essendo essa in grado di produrre prestazioni di emodinamica si dovrà avvalere di chi lo fa nel territorio provinciale. Ed è per questo definito come ab provinciale, che è appunto l’azienda ospedaliera Moscati di Avellino. Le prestazioni di emodinamica sono escluse dalla capacità dell’unità operativa complessa di cardiologia di Ariano Irpino e quindi vengono rese presso la cardiologia del Moscati, dove noi trasferiamo i pazienti». Perche non viene aperto il reparto Dialisi, che cosa è successo? «Non apre perché qualche volta ci si mette anche qualche piccolo dispettuccio. La Dialisi, è una vicenda anche questa chiara. E’ stato realizzato un signor reparto. Mancava la dignità di avere gli arredi giusti. Il tutto è stato acquistato e dovrà essere fornito alla struttura. Ma devo soprattutto riuscire ad ottenere un’altra unità per rendere l’organico, più robusto».