La rassegna cinematografica irpina è ormai evento di successo
E’ più di una rassegna cinematografica, è forma inedita di condivisione del sapere filmico e fenomeno sociale e intermediale irpino dal respiro internazionale e in rapidissima crescita. Arrivato solo alla terza edizione, l’Ariano International Film Festival può considerarsi già evento di successo e di grande richiamo per gli amanti della settimana arte. I numeri parlano da soli: quest’anno sono arrivate oltre 800 opere da oltre 40 nazioni. Un boom di richieste di partecipazione che contribuisce ad avvalorare il Festival made in Irpinia in quanto realtà di sempre maggior prestigio. Una squadra di appassionati consente ogni anno di portare avanti l’evento con professionalità e senza lasciare nulla al caso. La stessa giuria, composta da esperti del campo cinematografico e giornalistico, tra cui produttori, distributori, attori e giornalisti del settore si riunisce intorno al tavolo dei lavori a partire dal momento delicatissimo della selezione delle opere. Presieduta da Franco Oppini, e arricchita da Ada Alberti, Ettore Bassi, Martine Brochard, Alfio Bastiancich, Prashant Shah, Angelo Bassi, Lucia Di Spirito, Nino Celeste e Roberto Girometti, la commissione ha il compito di valutare le opere presentate nelle varie sezioni. Ottanta le opere portate in finale tra lungometraggi, documentari, cortometraggi, animazione, serie web e cortometraggi scuola. «I tanti sacrifici sono stati ripagati. Ogni anno ci arrivano sempre più opere da più parti del mondo» ha commentato Annarita Cocca, direttrice artistica dell’AIFF. Tra i tanti ospiti di fama nazionale e internazionale accolti quest’anno dal Festival (30 luglio- 2 agosto) nomi come Sergio Assisi che ha presentato la sua nuova opera cinematografica fuori concorso "A Napoli non piove mai" di cui è regista, sceneggiatore e attore, e il noto cantante e attore bulgaro Orlin Pavlov che ha presentato il film fuori concorso "Living Legends" che vede la partecipazione straordinaria di Michele Placido. Approdati sull’isola felice della speciale rassegna anche l’attrice e modella Sofia Bruscoli, gli attori Giorgio Pasotti e Ettore Bassi, il modello Brice Martinet, l’attrice e conduttrice Emanuela Tittocchia.
Di respiro internazionale è stata pure la presentazione dell’evento il 15 maggio scorso nella cornice d’eccezione del Festival di Cannes. L’edizione 2015 della rassegna arianese si è poi distinta per i nuovi premi e le originali iniziative collaterali, quali workshop e concorsi. “Ciak, si mangia!” è il titolo del premio istituito sulla scia del tema scelto per l’Expo di Milano. «Il premio - hanno spiegato gli organizzatori - nasce dall'idea di conferire il giusto valore etico-sociale al cibo, non soltanto come elemento di sostentamento vitale dell'uomo, bensì anche come fattore di crescita culturale e spirituale "dell'essere umani". Il cibo è una parola polisenso dalle molteplici declinazioni semantico-valoriali, ed è per tale ragione che chiunque intenda approcciare l'arte della cucina, dovrà avvicinarvisi con estremo rigore e cauta riverenza». Le opere in concorso hanno cioè dovuto affrontare il tema dell’alimentazione sotto i diversi profili (il cibo come cultura, il cibo come storia, il cibo come tradizione, il cibo come società, il cibo come vita). Oltre alla proiezione dei film in tre sale predisposte (Auditorium comunale, Cine Oasi e Palazzo degli Uffici), i quattro giorni della rassegna si sono arricchiti di ben tre laboratori rivolti ad attori, registi, fotografi, studenti, studiosi e appassionati di cinema: il workshop di Cinema e Fotografia, a cura del regista Cristiano Celeste e del fotografo Angelo Turetta, il workshop di Recitazione curato dall’attore e conduttore Franco Oppini e dalla regista e doppiatrice Lella Carcereri e l’evento “Lettura Portfolio”, sotto la direzione del direttore del magazine FPmag Sandro Iovine e del fotografo Angelo Turetta e Stefania Biamonti (caporedattrice FPmag). L’Auditorium comunale di Savignano Irpino ha ospitato invece lo stage di doppiaggio tenuto da Monica Pariante, attrice, doppiatrice, dialoghista e direttrice del doppiaggio. Due i concorsi interni: uno sulla fotografia e l’altro, particolarissimo, dedicato al mondo "Cosplay", l'arte di indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile del mondo dell'animazione, del fumetto, del cinema, dei telefilm, della musica, dei videogiochi, dei giochi di ruolo o dei libri di qualunque genere. In un così ricco programma di iniziative collaterali alle proiezioni dei film in concorso, non poteva mancare l’attenzione all’aspetto social. Presente su Facebook, Twitter e Instagram, l’Ariano International Film Festival ha creato una vera e propria rete parallela di presentazione, condivisione e commento dell’evento. C’è da aspettarsi per la prossima edizione un numero ancora maggiore di consensi e un ancora più forte richiamo mediatico. Per un Festival nato nell’entroterra irpino, sempre più ricco di presenze di spessore e di contenuti, è ogni anno una bella scommessa.
INTERVISTA ALLA DIRETTRICE ARTISTICA
Annarita Cocca, come nasce l'Ariano Film Festival?
Nasce da un'idea del direttore creativo, Daniele Langella, che ha pensato di poter realizzare un evento culturale che valorizzasse il cinema, mondo nel quale "navigo" da anni, come strumento non solo di crescita e promozione di giovani talenti, ma anche come leva di emancipazione sociale di una terra tanto amena quanto bistrattata, quale l'Irpinia.
Quali le ambizioni per il futuro e quale il bilancio delle prime edizioni.
Giunti alla terza edizione, posso affermare con orgoglio che il festival ha raggiunto traguardi importanti non solo sul versante della qualità artistica delle opere pervenute, ma anche della quantità delle iniziative e degli eventi in programma. L'ambizione, come è ovvio, è quella di rendere il festival un evento di un tale valore culturale-artistico che possa essere annoverato tra i più grandi festival del mondo. Dalle lanterne magiche alle moderne seduzioni. Credi che il cinema possa ancora considerarsi una magica e potente attrattiva?
Non credo, ne sono convinta. Il cinema rappresenta, al pari della dimensione onirica, un insostituibile surrogato di tanti sogni realizzati o in procinto di realizzarsi che ognuno di noi alimenta nel proprio cuore.
Quale fascino esercita un festival del genere nell'entroterra irpino?
Un festival del cinema rappresenta certamente un elemento di suggestione collettiva per quanti credono ancora nel riscatto di terre cosiddette di frontiera come l'Irpinia.
La scuola e il cinema, un binomio fatto spesso di reciproche influenze e su cui l'Ariano International Film Festival ha voluto puntare... Perché?
Il binomio scuola-cinema è un binomio antico, che risale alla funzione paidetica che il cinema dovrebbe esercitare sulle giovani menti. Pertanto il rapporto osmotico che intercorre tra cinema e scuola va incentivato e sollecitato nel segno di una maggiore multidisciplinarità della formazione culturale dello studente.
Articolo pubblicato sul numero Agosto/Settembre 2015 del periodico XD Magazine.