Il governo Renzi, in carica da pochi mesi, già si caratterizza per la determinazione e la forza nell'attaccare i redditi e le condizioni lavorative di lavoratori e disoccupati, in particolar modo di quelli giovani e precari.
La riforma del lavoro (cosiddetto "Jobs Act") rende il precariato la forma normale di rapporto lavorativo: il datore di lavoro non dovrà più fornire una giusta motivazione per mantenere per 36 mesi un lavoratore in condizioni di precariato. Inoltre la pena per i datori di lavoro che violeranno le norme sui contratti a tempo determinato non sarà più l'obbligo di stabilizzare i dipendenti, ma una semplice sanzione amministrativa. Vengono limitate anche le garanzie sui contratti di apprendistato, contratti che facilmente si prestano ad abusi da parte del datore di lavoro, che può pagare un "apprendista" il 35% della paga base di un lavoratore.
Sono chiari gli intenti di questa riforma: tenere i lavoratori sotto il ricatto costante di non rinnovo del contratto in modo da impedirgli di organizzarsi per migliorare i salari e le condizioni di lavoro. Il modello perseguito dal governo Renzi è quello già in atto per i lavoratori Eataly e per quelli dell'Expo: lavoro gratuito, contratti da rinnovare ogni 30 giorni, stagisti pagati 1 euro all'ora.
La seconda parte del Jobs Act, che riguarda gli ammortizzatori sociali e verrà approvata probabilmente dopo le elezioni, si annuncia altrettanto grave, anticipata dalle dichiarazioni del ministro Poletti: si mira ad abolire la cassa integrazione, sostituendola con un misero sussidio di disoccupazione. I disoccupati saranno obbligati allo svolgimento di lavori socialmente utili, pena la perdita del sussidio. Si cancella così più di un secolo di lotte per il welfare, ritornando a condizioni ottocentesche.
Il "piano casa" approvato dal governo Renzi nega il riconoscimento della residenza e l'allacciamento ai pubblici servizi agli occupanti di case, cercando così di privare centinaia di migliaia di famiglie di diritti fondamentali: la possibilità di iscrivere i bambini a scuola, di avere assistenza sanitaria da un medico di base, di votare alle elezioni.
E' importante bloccare sul nascere questo grave attacco alle nostre condizioni di vita. Uno dei fattori che può contribuire a bloccarlo è il sorpasso del Movimento 5 Stelle sul PD alle prossime elezioni europee: il Movimento 5 Stelle è una forza che si oppone al governo Renzi e alle politiche di austerità, superando il PD in termini di voti metterebbe seriamente a rischio la tenuta del governo. Per questo, pur non aderendo al Movimento 5 Stelle, alle elezioni europee del 25 maggio lo voteremo e vi invitiamo a votarlo.
Ariano in Movimento